Moda, nell'armadio dell'attrice Enrica Guidi: «Tubini, colore e la borsa della nonna»

La Tizi dei Delitti del BarLume si racconta: indosso due anelli portafortuna

L'attrice Enrica Guidi
L'attrice Enrica Guidi
di Veronica Timperi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Febbraio 2023, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 08:14

Solare, mediterranea e verace.

La bellezza di Enrica Guidi, attrice toscana classe 1985, è racchiusa nel sorriso aperto e contagioso, e nei ricci che cadono fluenti sul corpo da sportiva. Nata a Cecina, in provincia di Livorno, da madre sarda e papà toscano, cresce a Rosignano Solvay e si laurea in scienze motorie. Scopre ben presto, però, di voler intraprendere la carriera di attrice. Il grande pubblico ha imparato a conoscerla e ad amarla nel ruolo di Tizi, la barista della serie tv I delitti del BarLume, dove fa perdere la testa al collega Filippo Timi. L’abbiamo vista anche al cinema in Tutto molto bello di Paolo Ruffini e, lo scorso anno, accanto a Edoardo Leo in Lasciarsi un giorno a Roma.

Enrica qual è il suo rapporto con la moda?

«Mi piace molto, ma non amo indossare quello che “va di moda”, anzi, lo evito accuratamente.

Ho un rapporto molto personale e poco incline alle tendenze».

Quando apre il suo armadio cosa vede: ordine o caos?

«Sono mediamente ordinata, capita qualche giorno di disordine e capita il giorno in cui rimetto tutto perfettamente a posto. Probabilmente le volte in cui cerco di mettere ordine fuori è perché sono “disordinata” dentro».

Che colore predomina?

«Non ce n’è uno in particolare. Ho un guardaroba ricco di sfumature, il mio antidoto alle giornate no. Quando voglio sentirmi bene uso i colori: giallo, rosso, verde, blu, fucsia. Cerco le tinte vivaci per il buonumore».

Gli abiti secondo lei definiscono l’immagine o hanno il potere di lanciare dei messaggi, un po’ come faceva anche la Westwood?

«Non credo siano dei semplici capi messi lì a caso, raccontano molto di chi li indossa. E mi piace pensare che la moda possa esprimere un messaggio».

Ama fare shopping?

«Non proprio. Mi regalo passeggiate chilometriche quando vado a curiosare nei mercati rionali».

Come le piace vestire?

«Casual e mai uguale al giorno prima. Vado a giornate, seguo l’umore e le occasioni».

Ha una parte del corpo che le piace valorizzare?

«Senza dubbio il sorriso. Sta bene con tutto».

A cosa non rinuncia mai prima di uscire?

«Al mio profumo. Me lo faccio fare appositamente da anni ed è una fragranza unica, pensata per me».

I capi chiave del suo guardaroba?

«Ce ne sono tantissimi. Tubini sia in cotone che lana, alle volte con una bella cintura sul punto vita. Adoro i tailleur indossati con il lupetto sotto la giacca, la giacca di pelle nera e gli anfibi».

E per la primavera alle porte?

«Gonne lunghe plissettate e camicette in seta ma anche vestiti leggeri con motivi floreali».

Ha un portafortuna?

«Certo. Sono due anelli, una fede sarda regalata da mio fratello e un anellino con un fiocco, il primo gioiello che mi ha donato mia nonna, avevo sei anni. Oggi lo porto all’anulare».

Scarpe: preferisce la sensualità dei tacchi o la comodità delle basse?

«In generale adoro le scarpe. Da sportiva mi piacciono le sneakers, adoro camminare avvolta dalla comodità delle scarpe basse, ma altre volte non potrei rinunciare all’eleganza dei tacchi, alla classe dei sandali alti».

Le piacciono le ballerine, uno dei must di questa stagione?

«Le ballerine mi ricordano l’infanzia, la maggior parte della quale trascorsa danzando. Ci sono legata sentimentalmente, ma non le uso come scarpe».

Ha mai preso in prestito un indumento dall’armadio di qualcun altro?

«Dal guardaroba di mia madre tutto quello che mi sta, in particolare una gonna in jeans che prese a Parigi da ragazza. Quando la indosso mi immagino a Montmartre negli anni ‘70. Dalle ante di mio padre una camicia di lana. Al mio compagno rubo magliette e dolcevita e lui a volte mi prende i calzini da palestra, che non ho ancora capito come fanno a entrargli. Da mia nonna invece prendo una borsa nera, con la sua fragranza, e con la chiusura antica a clip, bellissima».

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