Michela Andreozzi: «L'amore può essere una cosa semplice ma bisogna dargli fiducia»

L'appuntamento con le riflessioni dell'attrice e regista: Chi scappa, banalmente, non è innamorato

Michela Andreozzi: «L'amore può essere una cosa semplice ma bisogna dargli fiducia»
di Michela Andreozzi
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Mercoledì 22 Febbraio 2023, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 18:00

Appuntamento con Michela Andreozzi e la sua Posta del cuore e di altri organi vitali. Le lettere vanno inviate a Molto@ilmessaggero.it

LA LETTERA

Vorrei un amore leggero, come i miei ventisei anni, un amore che mi lasci andare e non mi trattenga, che non mi faccia sentire il fiato sul collo. Che mi apra la mente e il cuore e non limiti il mio orizzonte. Indefinito, come il mio futuro. E invece mi ritrovo, dopo aver collezionato storie pesanti e un poco soffocanti, a chiedermi: ma se l’amore è questo, non è forse meglio lasciare perdere, per il momento, e ripensarci tra un po’? Ho 26 anni, ho studiato e lavorato in diverse città, non so dove vivrò e che ne sarà di me. So che voglio decidere in libertà cosa fare della mia vita, senza dover essere condizionata dalle scelte di altri. Vuol dire che non c’è spazio nella mia vita per una storia d’amore? Tutte le volte che sono andata per la mia strada, che ho scelto di partire invece di restare, che ho manifestato il desiderio di libertà (il tradimento non c’entra, non ho mai tradito) sono stata mollata. Così, senza tante spiegazioni. Nessuno me ne ha date. La prima, la seconda, la terza volta.

Ho sofferto, mi sono fatta tante domande. E sono tornata sola, libera di fare quello che voglio ma in totale solitudine. Non è quello che voglio. E mi chiedo, e ti chiedo: è possibile un amore lieve? Che non vuol dire sbiadito o poco intenso, non vuol dire sesso quando capita e con poco sentimento. Ma semplicemente un modo diverso di amarsi e di stare vicini, senza definizioni e senza preclusioni. Condividere nel rispetto degli spazi di cui abbiamo bisogno, perché la nostra vita è incerta e il nostro futuro è boh! Può durare una storia così? Fino a che non troverò qualcuno che ha bisogno come me di un amore leggero, che non vuol dire la banalità del farsi i fatti propri, starò da sola. La pesantezza dei narcisisti, che non ammettono di non essere al centro della vita degli altri, degli insicuri, che non ammettono di non avere tutte le attenzioni, e dei rompiscatole, che non ammettono di non avere ragione, tutta questa pesantezza non la voglio più. La fine è scontata: scappano.

Anna, 26 anni, Roma

LA RISPOSTA DI MICHELA ANDREOZZI

Cara amica,

l’unica cosa che credo di aver capito nei cinque decenni abbondanti che ho trascorso su questa terra, è che ha ragione Tiziano Ferro: l’amore è una cosa semplice. E tutto quello che non è semplice, non è amore. Questo non significa che non ci si debba impegnare a “lavorarci su”: solo in natura la vita fiorisce in modo spontaneo, e se non si fa attenzione c’è sempre l’ortica a dire la sua. Cura, dedizione, reciprocità. Non è soltanto “vedere nella stessa direzione”. L’amore richiede una attenzione speciale, ma genuina, istintiva, semplice appunto. L’amore apre mente, cuore, braccia, regala futuro. E certe volte sistema anche il passato. Tu desideri un amore che ti sostenga senza soffocarti. Che ti faccia volare con un paio di ali di riserva. Vuoi un fan club con un solo iscritto. Ma soprattutto vuoi un amore che ti sia amico, che rispetti la tua libertà di scelta, la tua indipendenza, perfino la tua assenza. Cioè vuoi qualcuno che accetti il tuo modo di vivere la vita senza condizioni, sposandolo completamente. In sintesi, vuoi un amore maturo.

Così profondo e solido da permetterti di conservare la tua leggerezza. Vuoi molto, come si vuole a 26 anni. Vuoi tanto. Forse vuoi troppo: la tua asticella dei desideri è veramente alta. Non c’è niente di sbagliato, ma devi saperlo.

Cerchi leggerezza e impegno, libertà e fiducia, attenzione e spazio. Un equilibrio magico tra presenza e assenza, tra dedizione e rispetto, tra condivisione e indipendenza. E allora perché chiudere questo paniere di desideri dentro una storia sola? Ce l’hai, l’amore che cerchi: semplicemente, non dura quanto vorresti. Non si può avere tutto. Comunque, tutti gli amori che hai avuto sono storie d’amore. Lasciati sbagliare, provare, ritentare. Parafrasando Thomas Edison, che impiegò decenni a inventare la lampadina, direi: non hai fallito, hai solo trovato 1600 amori che non funzionano. Sei nel pieno delle prove generali della vita amorosa: non ha senso pensare a metterla in pausa, non è una cosa che si decide. Le pause sono quelle tra gli amori che stai vivendo già. Stai comunque conoscendo te stessa, in questo percorso meraviglioso che è l’educazione sentimentale, e che non finisce mai, su questo te lo assicuriamo sia io che Tiziano Ferro. Devi solo restare in ascolto di quello che desideri e tenerlo caro come una stella polare. E avere la fortuna di incontrare qualcuno che desideri la stessa cosa. Non ci si innamora mai soltanto di una persona, ma anche della sua vita. E poi della coppia che genera insieme un’altra vita, che non è la sua e non è la tua, e non sto parlando di figli, ma della storia che nasce dall’unione di due esistenze che si adattano l’una all’altra, e si intrecciano, e si scambiano umanità e abitudini, creano nuove consuetudini e nuovi appuntamenti, tradizioni e nuovi linguaggi amorosi. Ma per farlo bisogna essere in due, e sto parlando anche di te. Tu, dove sei? Perché cosa desideri è chiaro, ma non ho capito cosa sei disposta a dare di te, del tuo tempo, delle tue energie. Non si può sempre responsabilizzare l’altro, se non riesce a starci accanto. Quanto è profonda la tua volontà di metterti in gioco, se ti porta ad incontrare persone poco disposte a mettersi in gioco? L’amore è una cosa semplice, ma rara. Bisogna saperlo riconoscere, ma soprattutto dargli fiducia, nutrirlo. Chi se ne va non è necessariamente un narcisista o un insicuro. Qualche volta, banalmente, non è innamorato. So per certo, senza chiederlo neppure a Tiziano Ferro, che anche gli insicuri amano.

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