Politica e Parlamento nelle mani di dilettanti allo sbaraglio

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Venerdì 22 Febbraio 2019, 22:05 - Ultimo aggiornamento: 22:06
È solo l’ultima perla del dilettantismo politico e parlamentare del M5s. Ancora più sconcertante della “manina” denunciata da Di Maio sul condono fiscale; ancora più incomprensibile del doppio dietrofront sul carcere previsto nei provvedimenti per combattere la xylella; ancora più clamorosa dei già clamorosi e ravvicinati ripensamenti su Tap, Ilva e xylella. Sette senatori del movimento, nessuno eletto nel territorio (e già questa era molto sospetto), presentano un’interrogazione parlamentare con il chiaro intento di colpire il pm di Lecce, Elsa Valeria Mignone, da sempre impegnata in prima fila in delicate inchieste ambientali per la difesa del territorio. I “magnifici” sette, con una ricostruzione raffazzonata e pilotata sulla richiesta di concessione demaniale avanzata dal magistrato per la casa ereditata dai genitori a Porto Cesareo, lanciano fango nel ventilatore, puntano a screditare la storia e il profilo di un nome forte della Procura leccese per colpire, vista la contestualità e la temporalità, il lavoro della magistratura salentina sul fronte caldissimo della tutela della costa.
Ma la stampa non ci casca, evita titoli sensazionalistici e non si lascia strumentalizzare, scrive anzi di “pm nel mirino del M5s”, di “attacco personale contro la Mignone”, di “palese tentativo intimidatorio”, ricostruendo con il legale del magistrato la corretta successione dei fatti. I sette parlamentari si accorgono dell’autogol, si pentono di essersi fidati di cattivi consiglieri e fanno una clamorosa retromarcia. Con motivazioni ancora più risibili e dilettantistiche dei contenuti dell’interrogazione. “È evidente - si giustificano con un comunicato in uno zoppicante italiano - che l’interrogazione posta in assoluta buona fede da alcuni senatori potesse prestarsi a speculazioni inopportune e pertanto è stata ritirata”. Non solo. Aggiungono: «Se qualcuno credeva di indurre i colleghi con questo gesto a screditare l’operato della dottoressa Mignone, si sbaglia». Speculazioni inopportune? Screditare l’operato della Mignone? Hanno fatto tutto loro, attacco scriteriato e difesa colabrodo, senza nemmeno avere il coraggio, anzi il pudore di dire: abbiamo sbagliato, chiediamo semplicemente scusa per aver preso un colossale abbaglio. Ma tant’è: chiedere scusa e ammettere di aver sbagliato è un atto che implica professionalità e contezza delle proprie azioni. Qui siamo di fronte, invece, a dilettanti allo sbaraglio. Che ci consegnano una desolante realtà: così è ridotta la politica e così è stato svilito l’esercizio della funzione di parlamentare nell’Italia dei nostri tempi. Una realtà dove cattivi consiglieri e furbi volponi hanno gioco facile nel “pilotare” deputati e senatori sprovveduti.
cs
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