Di Maio: giornalisti sciacalli, il Pd: libertà di informazione a rischio

Di Maio: giornalisti sciacalli, il Pd: libertà di informazione a rischio
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Sabato 10 Novembre 2018, 17:07 - Ultimo aggiornamento: 19:47
«Quando il primo partito del Paese definisce in coro i giornalisti infimi sciacalli e puttane, significa che la democrazia e la libertà di informazione sono a rischio. A Roma il M5S può gioire sguaiatamente per l'assoluzione della sindaca Raggi, non può sperare che i media cancellino lo stato di abbandono in cui versa la Capitale». Lo dichiara il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci. 

«Il peggio in questa vicenda lo hanno dato la stragrande maggioranza di quelli che si autodefiniscono ancora giornalisti, ma che sono solo degli infimi sciacalli, che ogni giorno per due anni, con le loro ridicole insinuazioni, hanno provato a convincere il Movimento a scaricare la Raggi», ha scritto il capo politico del M5s Luigi Di Maio su Facebook in relazione all'assoluzione di Virginia Raggi.

«Di Maio e Di Battista si sciacquino la bocca prima di parlare dei giornalisti. I termini usati dopo l'assoluzione della sindaca Raggi (infimi sciacalli, cani da riporto, pennivendoli puttane) sono una vera indecenza. Se proprio devono buttarla in caciara per cercare di coprire il fallimento dei grillini a Roma, lascino in pace chi lavora seriamente per raccontare la verità». È quanto afferma, in una nota, Stefano Pedica del Pd. 

«Che il Movimento 5 Stelle non sappia dov'è di casa la democrazia è un fatto appurato, ma attaccare e ricattare quotidianamente i giornalisti è cosa da regime che ci riporta a tempi bui, soprattutto se a farlo è il vicepremier». Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico. «I giornalisti fanno il proprio lavoro e rispondono a regole deontologiche imposte dall'Ordine professionale. Quello stesso Ordine che i pentastellati di governo vorrebbero abolire, evidentemente - sottolinea la deputata Dem - per poter meglio asservire chi scrive e per imporre le proprie fake news distribuite a valanga sui social network». «La libertà di stampa è cosa seria, violata e calpestata durante il fascismo, è stata sancita dalla Costituzione proprio per garantire i diritti dei cittadini. Se ora il grillino viaggiatore Di Battista pensa di avviare una campagna diffamatoria nei confronti dei giornalisti vuol dire che è stato troppo in Sudamerica. Qui gli attacchi alla libera stampa non passeranno - conclude Rotta - né in Parlamento né nel Paese».

 
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