Verso l’accordo sulla riduzione della dad a scuola, lasciando in presenza studenti vaccinati o chi ha superato l’infezione. Questo è il risultato parziale dell’incontro di ieri sera Regioni-Ministero della Salute. Ma ci sono altri cambiamenti in vista. Da martedì i viaggiatori vaccinati che provengono da altre aree Ue non dovranno più effettuare un tampone prima di partire. Spiegano al Ministero della Salute: «Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che proroga le misure per gli arrivi dall’estero. Per i viaggiatori provenienti dai Paesi dell’Unione Europea sarà sufficiente il Green pass. Nella stessa ordinanza vengono inoltre prorogate ed estese le misure relative ai corridoi turistici che riguarderanno anche ulteriori destinazioni. Sono Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (limitatamente all’isola di Phuket), Oman e Polinesia francese». L’ordinanza che invece imponeva a tutti i viaggiatori da Paesi Ue, anche ai vaccinati, il test antigenico, scade il 31 gennaio. Il governo prepara anche la proroga della durata del “Green pass rafforzato” per coloro che hanno ricevuto la terza dose. Serve a evitare che, tra un paio di mesi, milioni di persone si trovino scoperte. La linea è quella di congelare le certificazioni, lasciando la scadenza dei sei mesi solo per chi è fermo alle due dosi.
TRATTATIVA
Altra ordinanza: il 31 gennaio finisce l’obbligo di chiusura per le discoteche.
DISTANZA
Nelle prossime ore verrà riformulata la proposta, così come sarà rivisto in generale il contact tracing, anche fuori dalla scuola, perché inseguire tutti i contatti di un positivo non è più possibile. Più in generale, con un documento sottoscritto da tutti i governatori, si chiede, di fatto, il ritorno alla normalità in vista della fine dello stato di emergenza Covid fissato per il 31 marzo. Nella riunione del tavolo tecnico è stato confermato che si va alla rinuncia del sistema dei colori che determinano le limitazioni nelle Regioni. Si punta a lasciare solo il rosso che scatta quando c’è una reale emergenza negli ospedali. Bianco, giallo e arancione hanno poco senso, visto che le limitazioni non cambiano e dipendono solo dallo stato di vaccinazione di un cittadino. C’è anche l’intesa sul riconteggio dei ricoverati negli ospedali, dividendo coloro che hanno i sintomi Covid da chi invece è in reparto per altre patologie ma viene trovato positivo.
STRATEGIA
Ma la spinta per una normalizzazione della gestione della pandemia, ufficializzata dalle Regioni che ad esempio chiedono di concentrarsi solo sui sintomatici, trova sponda anche in parte del governo. Il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, ieri ha incontrato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia). Al termine Mariastella Gelmini ha commentato: «Per quanto riguarda l’emergenza Covid, abbiamo discusso della posizione dei governatori sul superamento del sistema a colori. Dopo due anni di pandemia trovo corretto parlarne, con buonsenso, per aggiornare e semplificare le misure, anche in considerazione degli ottimi risultati raggiunti grazie alla campagna vaccinale». Anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha detto: «Credo che andremo nella direzione del superamento dei colori come chiedono le Regioni, diamo fiducia a quei 47 milioni che si sono vaccinati e a tutte le attività economiche». Stessa linea dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, che su Twitter ha spiegato: condivido le proposte delle Regioni.