Genova, solo in 18 dicono sì ai funerali di Stato: «Passerelle dei politici». Il cardinale Bagnasco: «Un rifiuto che farà riflettere»

Genova, la rabbia dei parenti delle vittime: «No ai funerali di Stato, basta con le passerelle dei politici»
Genova, la rabbia dei parenti delle vittime: «No ai funerali di Stato, basta con le passerelle dei politici»
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Venerdì 17 Agosto 2018, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 20:38

Sono 18 i feretri delle vittime del crollo di Ponte Morandi a Genova presenti nella camera ardente allestita all'interno del padiglione Jean Nouvel della Fiera dove sabato dalle 11.30 si svolgeranno i funerali di Stato alla presenza delle famiglie e delle massime autorità. «La maggior parte delle famiglie - ha spiegato all'Adnkronos Matteo Campora, assessore comunale genovese con delega ai Servizi cimiteriali - ha fatto la scelta di andare al paese d'origine per le esequie, per avvicinarsi ai parenti che altrimenti erano lontani. Alcuni invece non sono cattolici».

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Sono venti in totale le famiglie che hanno scelto esequie in forma privata, tra queste quella di Francesco Bello: l'ultimo saluto al 41enne di Serra Riccò in provincia di Genova è stato celebrato questa mattina nella chiesa locale dell'Annunziata di Pedemonte. Tra i feretri presenti nella camera ardente anche quelli dei 4 ragazzi francesi, mentre foto saranno posizionate al posto delle bare in ricordo dei 4 giovani di Torre del Greco scomparsi nella tragedia, le cui famiglie hanno scelto funerali in forma privata, già celebrati questo pomeriggio.



La rabbia per quanto accaduto tre giorni fa, d'altronde, è comprensibile: molti familiari ritengono lo Stato responsabile della morte dei loro cari  e per questo motivo solo 18 dei 38 morti accertati saranno omaggiati con una cerimonia funebre officiata dall'arcivescovo di Genova, monsignor Angelo Bagnasco. Alle sei famiglie che avevano deciso di rifiutare la cerimonia solenne, nelle ultime ore se ne sono infatti aggiunte altre.

La scelta di alcuni familiari delle vittime di non partecipare ai funerali di Stato, che si celebreranno domani mattina a Genova, «è una scelta di tutto rispetto, che sicuramente farà riflettere chi di dovere». È quanto afferma il cardinale Angelo Bagnasco arcivescovo di Genova a RaiNews24. Il cardinale Bagnasco assicura comunque a tutti «la nostra vicinanza, la vicinanza di Genova, della Chiesa genovese e di tutta la cittadinanza, colpita da questa tragedia. Cercheremo di fare in modo che questo possa essere avvertito».

«Saremo ai funerali solenni delle vittime del ponte Morandi. Abbiamo voluto i funerali solenni, decisi nel consiglio dei ministri, perché pensiamo che sia il minimo atto di vicinanza alle vittime, ma non posso biasimare le famiglie che hanno scelto di celebrare i funerali nel proprio comune di appartenenza, anche in dissenso con uno Stato che invece di proteggere i loro figli, ha preferito per anni favorire i poteri forti». Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio in una lettera inviata ai parlamentari M5s.




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«Lo Stato ha causato tutto questo e c'è stata una passerella di politici vergognosa: non si devono permettere di farsi vedere», ha dichiarato la mamma di Gerardo Esposito, uno dei quattro ragazzi di Torre del Greco (Napoli) morti nel disastro. Il papà di Giovanni Battiloro, invece, si è sfogato così su Facebook: «Mio figlio non diventerà un numero nell’elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane, farò in modo che ci sia giustizia per lui e per gli altri: non dobbiamo dimenticare. Non vogliamo un funerale farsa, ma una cerimonia a casa, nella nostra chiesa a Torre del Greco. È un dolore privato, non servono le passerelle. Da oggi inizia la nostra guerra per la giustizia, per la verità: non deve accadere più». Dei quattro ragazzi campani, domani, ci saranno solamente alcune fotografie, ma non le bare: così hanno deciso le famiglie. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba: «Ho incontrato e ringraziato personalmente il sindaco di Genova, non è un no ai funerali di Stato ma una richiesta di condividere in forma privata questo dolore».


I quattro ragazzi di Torre del Greco morti nel crollo di Ponte Morandi

A rifiutare le esequie di Stato ci sono anche altre famiglie, che hanno scelto di dare l'addio ai propri cari in forma strettamente privata e nei paesi d'origine. Denise Vittone, sorella di Andrea, morto insieme alla moglie Claudia e ai figli di lei, ha annunciato che i funerali si terranno a Pinerolo: «Non ho più fiducia in questo Stato». Tra rabbia nei confronti delle istituzioni e voglia di mantenere riservato il dolore, sono tante altre le vittime che saranno salutate per l'ultima volta dai familiari in forma privata e non alla presenza delle più alte cariche dello Stato.


Andrea Vittone e la moglie Claudia Possetti

Funerali separati per Stella Boccia, 24 anni, e il peruviano Carlos Jesus Erazo Trujillo, 27 anni, i due fidanzati di Arezzo morti nel crollo del Ponte Morandi a Genova. Stella sarà portata a Foiano della Chiana (Arezzo) dove sabato 18 agosto alle 15 si svolgeranno le esequie con rito evangelico. La celebrazione si terrà in forma privata e senza telecamere così come voluto dai familiari, alla presenza esclusiva di parenti e amici provenienti anche da Somma Vesuviana (Napoli), luogo di origine della famiglia prima di trasferirsi una ventina di anni fa in Toscana. La giovane vittima riposerà nel cimitero di Badia al Pino (Arezzo). Per Carlos, peruviano da tanti anni residente a Capolona (Arezzo), invece ci saranno i funerali di Stato con le altre vittime sabato a Genova. Carlos lavorava come cameriere in un ristorante nel centro di Arezzo, a poca distanza dal negozio dove lavorava Stella.


Stella Boccia e Carlos Jesus Erazo Trujillo

Intanto, la Prefettura di Genova sta organizzando la complessa organizzazione delle esequie solenni, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Oggi sono previsti due rosari, alle 11 e alle 18, mentre domani sarà il giorno del lutto nazionale: 1800 posti a sedere nel padiglione Jean Nouvel, alla Fiera di Genova, mentre il resto della città potrà assistere ai funerali solenni attraverso un maxischermo. Al termine della cerimonia sarà celebrata anche una benedizione islamica per una delle vittime, di nazionalità albanese.


 

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