Non si registrano infatti reazioni o difese d'ufficio di Meloni da parte di Salvini. C'è piuttosto Edmondo Cirielli, questore di FdI alla Camera, che dice: «Io ritenevo che un partito patriottico come il nostro, se chiamato, non poteva non assumersi delle responsabilità di governo. Ora prendo atto che la Lega si ritiene autosufficiente». Edmondo Cirielli, che è anche presidente della Direzione nazionale di Fdi, continua: «Ovviamente, per quanto mi riguarda fermo restando che seguirò la decisione della Direzione nazionale convocata per lunedì prossimo - dice alla Adn Kronos - sosterrò la tesi che non bisognerà votare un governo che non abbiamo contribuito a creare e come faremo un'opposizione patriottica votando di volta in volta i provvedimenti che riterremo utili per la nostra Nazione».
Il M5S dopo le cordialità invece ha smentito la versione di Meloni bollando come pura «follia» la proposta della premership di Di Maio in cambio di un ingresso nell'esecutivo. Fonti del M5S hanno ricostruito i fatti così: alcuni di Fdi avevano dato disponibilità al sostegno esterno, da qui Luigi Di Maio ha chiesto l'incontro con Giorgia Meloni.
Così, all'Ansa fonti del M5S secondo cui Di Maio avrebbe detto che con Fdi al governo sarebbe un esecutivo «troppo a destra», da bilanciare, a quel punto, con una premiership del M5S.