Elezioni 2018, guida alle urne senza errori per Camere e governatori

Elezioni 2018, guida alle urne senza errori per Camere e governatori
di Diodato Pirone
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Giovedì 1 Marzo 2018, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 17:07

Questa volta votare è più semplice di quanto possa sembrare. Chi il 4 marzo se la vuole sbrigare con poco può seguire una regola elementare: fare una sola croce sul simbolo del partito che preferisce per ognuna delle tre schede che riceverà. Tre schede, per la Camera (rosa), per il Senato (azzurra) e per la Regione (verde) ovviamente solo nel Lazio e in Lombardia dove, appunto, si vota anche per rinnovare i rispettivi parlamentini regionali.
Chi invece ha qualche ambizione in più, perché magari vuole scegliere fra i diversi candidati uninominali delle politiche oppure vuole indicare preferenze alle regionali, farà bene a informarsi per bene per evitare errori banali che portino all'annullamento del proprio, prezioso, voto.

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NON È DIFFICILE
Ecco un sintetico vademecum. Regola numero uno: alle politiche (schede rosa e azzurra) è vietatissimo il voto disgiunto, cioé non si possono fare due croci tracciandone una sul nome del candidato uninominale e un'altra su un partito di uno schieramento diverso. La legge Rosato prevede esplicitamente la nullità dei voti disgiunti. Ma poiché in Italia non ci facciamo mancare niente in fatto di complicazioni, alle Regionali del Lazio invece il voto disgiunto è perfettamente legittimo.
Le regole del voto per il Parlamento e quelle per la Regione tornano a coincidere se volete optare per il voto alle persone. Vi piace un candidato uninominale della Camera e del Senato? Potete sceglierlo tracciando una croce sul suo nome. Così come alle regionali il voto sarà validissimo se la croce viene segnata sul nome del candidato presidente.
Sia alle politiche che alle regionali è perfettamente legittimo fare due croci nello stesso riquadro sia per il candidato o il presidente che per il partito o i partiti ad esso collegati. Attenzione però: per Camera e Senato, chi fa due croci sui simboli di due partiti si vedrà annullare il voto, anche se i due partiti appartengono alla stessa coalizione.
C'è un'altra importante differenza fra politiche e regionali: per le prime sulle schede leggeremo listini bloccati di candidati per la quota proporzionale, per le seconde è possibile esprimere preferenze accanto al simbolo di un partito. Nel Lazio si può scrivere un cognome o anche due, in quest'ultimo caso l'elettore deve indicare un uomo e una donna.
 

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