Dalla Germania alla Francia fino all'Italia e giù, in Puglia. La protesta degli agricoltori contro le politiche agricole dell'Unione europea si allarga a macchia d'olio. E dopo la manifestazione regionale di venerdì a Bari che ha ottenuto anche il sostegno della Cia e di Confagricoltura, martedì 30 gennaio a Lecce il Movimento spontaneo agricoltori terrà un corteo e un presidio permanente. Si prevede l'arrivo nel capoluogo salentino di centinaia di trattori provenienti dai paesi della provincia. Il corteo raggiungerà Largo Vittime del terrorismo (meglio conosciuto come Largo Settelacquare) e lì resterà dalle 10 alle 16 al grido di “Difendiamo la nostra agricoltura e il nostro territorio”. Poi gli agricoltori si divideranno in due gruppi che raggiungeranno rispettivamente il centro commerciale di Surbo e quello di Cavallino, dove due delegazioni resteranno in presidio permanente fino a venerdì.
Le ragioni della protesta
Le ragioni della protesta – che venerdì ha provocato il blocco della Statale 100 da Noci a Bari e che, ripetutasi uguale in altre città, ha congelato la circolazione stradale in mezza Italia – sono molteplici.
Il vertice in Camera di commercio
Dalle soglie di terreni da lasciare incolti all’introduzione di aggravi economici per il settore - che vedrà abbattersi di molto i sussidi ottenuti con pagamenti diretti - fino ad arrivare al via libera per la carne sintetica e di laboratorio e al caro gasolio, i nodi da sciogliere e che infiammano la protesta sono numerosi. «Questa partita contro l’Europa dipende da più fattori - riflette il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci - e l’espressione “transizione economica” è molto azzeccata. Come tutte le transizioni, anche questa ha bisogno di essere digerita». Il riferimento è alla forte declinazione green della nuova Pac, che ha fatto della sostenibilità e della tutela ambientale uno dei suoi architravi.
«Credo - prosegue Vadrucci - ci sia una accelerazione molto spinta da parte dell’Europa su questo, in ogni comparto dell’economia e purtroppo queste nuove regole spingono gli agricoltori a guardare all’Ue come a una matrigna. Ogni protesta va capita: lunedì (domani, ndr) vedremo di incontrare le associazioni agricole del nostro territorio in vista della protesta del giorno successivo, martedì 30. Cercheremo di capire a fondo cosa fare, faremo il punto sulla ricostruzione post-Xylella che per noi resta una priorità».