Natale caldo quasi quanto Pasqua: ecco quanto sono aumentate le temperature nei Comuni pugliesi

Natale caldo quasi quanto Pasqua: ecco quanto sono aumentate le temperature nei Comuni pugliesi
di Giuseppe ANDRIANI
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Lunedì 19 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:38

Sarà un Natale caldo quasi quanto Pasqua. La battuta già circola, e resta, appunto, una battuta, ma fino a un certo punto. In fondo le previsioni, ancora non del tutto accurate visto che mancano sei giorni, dicono che per la giornata di Natale si arriverà anche a 20 gradi in alcune zone della Puglia e del Sud. Qualche giorno fa la differenza tra le Alpi e la Sicilia era di 31 gradi, nella stessa nazione, per quanto lunga come uno stivale. Venti gradi al Sud nel giorno di Natale? Non è una grande novità, in fondo. È già capitato, in situazioni straordinarie, ma il rischio è che tutto ciò diventi ordinario. E basta passeggiare la sera nelle nostre città per capire come in questo inverno il grande freddo sia il grande assente. 

Un’analisi di Openpolis (su dati dell’Osservatorio Balcani Caucaso, Obct, con la collaborazione dell’European data journalism network) fa emergere di quanto sia aumentata la temperatura nei singoli Comuni italiani e del Sud dagli anni ‘60 ad oggi (la variazione è sui valori medi del decennio 1961-1970 e 2009-2018). In Italia mediamente per ogni città o paese la temperatura media durante l’anno è aumentata di 2,2 gradi centigradi. E in Puglia va anche peggio. C’è un’intera “fascia” che va da Taranto a Brindisi e comprende, guardando a Sud, gran parte del Salento fino a Lequile-Copertino, nella quale ovunque la temperatura è aumentata di più di tre gradi centigradi. Brindisi è uno dei cinque Comuni italiani nei quali l’aumento è stato di oltre quattro gradi: gli altri sono tutti al Nord, Novate Mezzola, Samolaco, Berbenno di Valtellina e Buglio in Monte. 
«Ci sono aree del Paese - si legge nel report di Openpolis - in cui la temperatura è aumentata di più.

Cifre particolarmente elevate si possono riscontrare in certe aree del settentrione (Trentino-Alto Adige, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia), del centro-sud (Lazio meridionale, Abruzzo e Molise), in alcune zone del meridione (tra cui la Basilicata e le punte della Calabria e della Puglia) e in parte delle isole (sud della Sardegna e nord della Sicilia)».

Tanto che quel proverbio per cui non esistono più le mezze stagioni, qui sembra realtà. Altro che modo di dire. Alcuni esempi sulle temperature medie e su quanto si sono innalzate negli ultimi sessant’anni nei capoluoghi pugliesi: Brindisi +4,05°, Taranto +3,57°, Lecce +3,11°, Bari +3,05°, Foggia +2,37°. E anche in tanti paesi o paesini della provincia pugliese non va di certo meglio. 
Eppure secondo Openpolis «a risultare maggiormente interessate dall’aumento delle temperature sono però le grandi città. Anche se complessivamente le città più popolose sono in linea con la media nazionale da questo punto di vista, ci sono delle specificità. Negli ambienti densamente abitati e urbanizzati si osservano infatti fenomeni particolari che acuiscono l’accumulo di calore. Come ad esempio il consumo di suolo, il traffico veicolare e la scarsità di verde pubblico».
È palesemente vero che incidono tanti aspetti della vita cittadina, dal verde pubblico al traffico e allo smog, che inevitabilmente fa aumentare anche la temperatura percepita. Ma vi sono anche criticità oggettive, planetari. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, in atomosfera i tre principali gas serra (anidride carbonica, metano e diossido di azoto) hanno raggiunto un record assoluto nel 2021, aumentando rispettivamente del 49%, del 162% e del 24% sui livelli pre industriali. E l’innalzamento di anidride carbonica nell’atmosfera dal 2020 al 2021 è il più alto degli ultimi dieci anni. 
A conti fatti c’è ben poco da stupirsi se a Natale il clima sarà come quello di Pasqua. E magari qualcuno ne approfitterà per fare un Santo Stefano “fuori porta”, come fosse Pasquetta. I numeri elaborati da Openpolis ci toccano da vicino, perché spiegano come è cambiata la nostra vita al momento. Rispetto agli anni ‘60 l’innalzamento della temperatura è relativo. Fa più caldo un po’ sempre, non solo nelle estati sempre più torride. Non ci sono più le mezze stagioni, ma anche le intere stanno così così. 
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