Il Consiglio dei Ministri impugna la legge regionale sui ristori energetici. Emiliano: «Volevamo difendere la povera gente»

Il Consiglio dei Ministri impugna la legge regionale sui ristori energetici. Emiliano: «Volevamo difendere la povera gente»
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Giovedì 29 Dicembre 2022, 06:56 - Ultimo aggiornamento: 13:24

Il Consiglio dei Ministri impugna la legge regionale che prevede ristori dai produttori di energia che hanno un impatto ambientale sul territorio (n.28 del 7/11/2022). La legge (Norme in materia di incentivazione alla transizione energetica) era già stata oggetto di approfondimento da parte del Ministero per l'Ambiente, che aveva chiesto appena pochi giorni fa alcune modifiche, poi approvate dal Consiglio regionale come emendamenti alla Legge di Bilancio. Di fatto si escludeva dall'obbligo dei ristori gli impianti già esistenti, a meno di potenziamento o ampliamenti dopo l'entrata in vigore della norma. Il Consiglio dei Ministri - si legge in una nota -, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato undici leggi delle regioni e delle province autonome e ha quindi deliberato di impugnare la legge della Regione Puglia n. 28 del 7/11/2022, recante Norme in materia di incentivazione alla transizione energetica, in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia, violano l'articolo 117 primo, secondo comma, lettera e), e terzo comma, della Costituzione.

Emiliano: «Per il governo sono più importanti le grandi imprese»

«Spero che la Corte costituzionale si renda conto che se gli extraprofitti che ci sono stati a causa dei costi energetici non sono stati toccati da questo Governo, che almeno le Regioni abbiano possibilità di imporre alle aziende che traggono utili una redistribuzione parziale dell'impatto ambientale che hanno nei luoghi in cui realizzano i loro impianti.

Non c'era nulla di male lo abbiamo fatto con coraggio per difendere la povera gente che non può pagare le bollette, il governo ha detto no, per loro sono più importanti le grandi imprese». Così il governatore pugliese Michele Emiliano, a margine di una conferenza stampa a Bari, rispondendo ad una domanda sull'impugnazione da parte del governo Meloni della legge regionale sulle compensazioni economiche, con sconti in bolletta, per il fatto di «ospitare» impianti, dai rigassificatori ai parchi eolici, sul territorio.

Arpal

Non sarà invece impugnata dal governo la legge regionale che ha portato di fatto al licenziamento di Massimo Cassano da direttore generale dell'Arpal. Il dipartimento della Ragioneria generale dello Stato nei giorni scorsi aveva trasmesso al ministero dell'Economia e all'Ufficio legislativo una mail con la quale solleva forti dubbi e perplessità sulla costituzionalità della norma.
 

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