Autonomia differenziata, dalla politica al mondo accademico, in tanti in piazza per dire "No"

Autonomia differenziata, dalla politica al mondo accademico, in tanti in piazza per dire "No"
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Sabato 18 Febbraio 2023, 19:49 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 18:50

Mondo delle imprese, movimenti, comitati, partiti politici, lavoratori, pensionati, ma anche mondo accademico e della Cooperazione, con Confindustria e Legacoop: grande l'adesione alla manifestazione contro l'autonomia differenziata organizzata dalla Cgil e da 30 associazioni e che è partita alle 17 in piazza Federico II a Bari. Presente la Regione, con il presidente Michele Emiliano e la presidente del consiglio regionale Loredana Capone.

Gli organizzatori

«L'autonomia oggi non è la priorità del Paese. La priorità del Paese è creare sviluppo, investimenti, attribuire immediatamente le risorse dei fondi comunitari utili a ridurre i divari: lo avevamo chiesto al ministro Fitto ma non è successo nonostante le sue rassicurazioni. In questa fase bisogna fare questo. Riequilibrato il Paese discutiamo di autonomia, di regionalismo, ma non per dividere il Paese bensì per rinforzarlo». Lo ha detto il segretario della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, in occasione della manifestazione organizzata a Bari dal sindacato contro l'autonomia. «La vedo complicata - ha evidenziato - che il Mezzogiorno possa competere da solo con il resto dell'Europa, o che il Veneto e la Lombardia possano competere da soli con l'Europa.

La Puglia e il Mezzogiorno continueranno a pagare un prezzo storico rispetto al definanziamento del Mezzogiorno, a un sistema di servizi che va rilanciato, rispetto a una mancanza di investimenti. Rischiamo di non poter competere con il resto del Paese ma il Paese rischia di rimanere arretrato». 

 

«Siamo stati sommersi da adesioni, soprattutto amministratori locali, di grandi e piccoli comuni, che già fanno i conti con bilanci scarnificati e non in grado di dare risposte al crescente disagio sociale e sono preoccupati delle possibili ricadute di una autonomia differenziata che scardina unitarietà di diritti e aggrava i divari territoriale. Ma in piazza con la Cgil e le 30 associazioni promotrici - dice il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo ci sarà una larga fetta del mondo delle imprese e della cooperazione, con Confindustria e Legacoop, il mondo accademico con giuslavorista ed economisti, e ovviamente i vertici della Regione con il presidente Emiliano e la presidente Capone». «Ci sarà la politica - prosegue - con i segretari e attivisti regionali di partiti e parlamentari, dal Pd ad Articolo 1, dai Cinquestelle a Sinistra Italiana. Tanti movimenti e comitati. E ci saranno i rappresentanti di quella marea di associazioni che ogni giorno qui al Sud, in Puglia, incrocia il disagio di chi non incontra sufficienti risposte del Pubblico rispetto a tutele e servizi. E sa bene che non sarà l'autonomia rafforzata ad affrontare e risolvere, anzi. Ci saranno ovviamente - conclude - i lavoratori e i pensionati che sono oggi i più colpiti da una inflazione che sta impoverendo le famiglie. E tantissimi saranno i giovani con le associazioni studentesche che sono colpiti da precariato e mancanza di lavoro al Sud, ancora costretti ad emigrare come negli anni 50. Queste sarebbero le priorità nel Paese».

Il presidente Emiliano

«Questa autonomia differenziata del governo di centrodestra divide l'Italia, costruisce una serie di ordinamenti giuridici diversi a seconda delle regioni dove le aziende, gli italiani e le famiglie vivono. E costruisce soprattutto le ragioni dell'abbandono del sud e del mezzogiorno. Ecco perché questo patto scellerato di governo su cui si mantiene la destra che governa l'Italia va assolutamente fermato». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine della iniziativa della Cgil Puglia contro l'autonomia. «Immaginate - ha aggiunto - che l'unica compensazione che hanno immaginato è di aggiungere alla scellerata autonomia differenziata il presidenzialismo e il semi presidenzialismo. Quindi cambiando la Costituzione in tutte le sue componenti essenziali e il modo di essere della Repubblica. Tutto questo per noi non è accettabile. Che ci possano essere più poteri per le Regioni può anche essere una buona cosa, ma la strada maestra per cambiare la Costituzione è l'articolo 138. Quindi non intese separate tra Regioni e Governo ma un disegno armonico che il Parlamento deve disegnare attraverso una modifica costituzionale, se proprio dobbiamo aumentare i poteri delle Regioni».

 

Capone: Subito una mozione in Consiglio

L'esigenza di un confronto sull'autonomia differenziata, «perché i nostri figli non ci rimproverino di non aver fatto nulla», e «subito una mozione in Consiglio regionale che impegni il governo nazionale a supportare i Comuni nell'utilizzo delle risorse del Pnrr». È quanto sottolineato oggi dalla presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario del Tar a Lecce. «Ottima la proposta del presidente del Tar, Antonio Pasca - ha spiegato Capone - di organizzare un congresso con esperti sulla proposta di autonomia differenziata presentata al Consiglio dei ministri. Il Consiglio non può che sostenere questo approfondimento. Sarà proficuo per tutti, avvocati, cittadini e istituzioni, approfondire insieme quali sono i pericoli concreti che la riforma potrebbe comportare. A partire dalle regioni del Sud ma per l'Italia intera». «Perché non è - ha evidenziato - solo un problema del meridione. Proporre una modifica dell'attuale normativa, infatti, seppure dichiarando di attenersi alla Costituzione, senza, però, individuare preventivamente i livelli essenziali delle prestazioni, ovvero i diritti che dovrebbero essere garantiti a tutti i cittadini, e senza nemmeno prevedere le risorse per finanziarli, è frettoloso e rischia di spaccare definitivamente il Paese. Non possiamo permettere che le nostre figlie, i nostri figli, domani ci rimproverino di non aver fatto nulla. Ecco perché, al di là delle singole opinioni personali, è indispensabile approfondire». La presidente del Consiglio regionale ha annunciato che presenterà «nei prossimi giorni una mozione che impegna la Giunta regionale a sostenere, presso il governo centrale, ogni azione utile a creare le condizioni perché i Comuni pugliesi siano in grado di cogliere le opportunità offerte dai fondi Pnrr attraverso il reclutamento di personale dotato di adeguate competenze». 

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