Marti e Altieri dicono addio a Fitto: passano alla Lega. I fittiani: «Porte chiuse a chi fa politica solo per la poltrona»

Nuccio Altieri, Matteo Salvini e Roberto Marti
Nuccio Altieri, Matteo Salvini e Roberto Marti
di Francesco G.GIOFFREDI
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Mercoledì 8 Novembre 2017, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 20:19
Quadro fluido e confini mobili. Con la battaglia per le candidature nei collegi uninominali e nei listini plurinominali sul punto di deflagrare, in tutta la Puglia. Il centrodestra proverà a replicare anche alle elezioni politiche il “patto dell’arancino” servito caldo e vincente in Sicilia, ma tra partiti e movimenti della stessa coalizione è scattata da tempo la lotta fratricida: campagne di reclutamento, cambi di casacca per parlamentari e amministratori, corsa al radicamento, calcoli su liste e collegi. E ieri Matteo Salvini, che ha un intuibile e tangibile bisogno di puntellare la presenza leghista al Sud, ha annunciato ciò che trapelava da tempo: i deputati pugliesi Roberto Marti e Nuccio Altieri passano alla Lega. Leccese il primo e barese il secondo, svestono così la pettorina di Direzione Italia, il partito di Raffaele Fitto che entrambi - dalle cronache politiche etichettati come “fedelissimi” e “uomini macchina” nelle rispettive aree geografiche - avevano contribuito a edificare mattone dopo mattone sui territori, dopo lo strappo con Forza Italia. Resta ora da capire se ci sarà l’effetto trascinamento (e in che misura): Marti e Altieri getteranno le reti e porteranno con loro amministratori e dirigenti locali? Di certo i due deputati appartenevano alla costola fittiana che premeva per un patto elettorale tra Dit e la Lega, e senz’altro sulla bilancia avranno pesato i posizionamenti tattici e le strategie “da pallottoliere” in ottica elettorale: Direzione Italia è affollata di parlamentari uscenti e di rampanti new entry a caccia della candidatura, la Lega in Puglia è invece un contenitore tutto sommato ancora vuoto.
Salvini ha presentato i due nuovi innesti durante una conferenza stampa alla Camera. C’erano anche Rossano Sasso (coordinatore regionale di “Noi con Salvini”) e Andrea Caroppo (consigliere regionale, altro recente “colpo di mercato” leghista: era stato eletto con Forza Italia). «Abbiamo deciso di offrire la nostra visione della politica non solo al Nord - ha spiegato Salvini - ma a tutti i 60 milioni di italiani, compresi chi nel Sud ha avuto nel corso degli anni solo promesse mai mantenute». «Il 25 novembre - ha proseguito - è in agenda il primo evento pubblico di massa a Cagliari», mentre per i primi di dicembre è previsto «un evento con decine di amministratori locali a Caserta», poi «entro la fine dell’anno tocca a Puglia e Calabria». «Il nostro obbiettivo - ha annunciato Altieri - è superare la soglia della doppia cifra. Oggi c’è bisogno di buona amministrazione a Milano come a Bari. Noi lanciamo un messaggio chiaro alla Puglia, consapevoli di poter vincere questa sfida». «Vorrei ringraziare Salvini - ha aggiunto Marti - per rilanciare questa unione di intenti e questa prospettiva politica che lega il Nord al Sud. A questa Lega non è più solo Nord, ma è nazionale». Soddisfatto anche Caroppo: «Puglia sempre più avanguardia della Lega “nazionale”. L’adesione di Nuccio e Roberto è l’ulteriore prova della validità del progetto e del suo “sfondamento” al Sud, ormai nei fatti e che vede nella Puglia la sua testa d’ariete. La presenza e il contributo di due parlamentari renderanno certamente ancora più forte l’area politica che in questa Regione intende declinare finalmente sul serio le parole chiave del sentimento profondo di tutti gli italiani: difesa dei principi tradizionali e delle identità, sicurezza, famiglia e libertà educativa, libertà d’impresa, lotta all’oppressione fiscale, merito, sussidiarietà». Caroppo, così come Marti e Altieri, sarà in campo alle politiche.
Il rebus delle liste e dei nomi comincia comunque a essere difficile da dipanare. La coalizione di centrodestra dovrà “condividere” le candidature unitarie nei collegi uninominali: in Puglia sono 16 alla Camera e 8 al Senato, è già bagarre per stabilire le quote, tutto ciò peraltro in una regione in cui a Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia bisognerà aggiungere l’esercito fittiano dal protagonismo molto più pronunciato che altrove. Proprio Direzione Italia a breve ufficializzerà la sua strategia: una “quarta gamba” di coalizione costruita insieme con i centristi dell’Udc e i movimenti di Quagliariello, Tosi, Zanetti, Costa e i possibili fuoriusciti alfaniani guidati da Lupi.
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