Meloni-Fitto, nuovo movimento

Meloni-Fitto, nuovo movimento
di Francesco G. GIOFFREDI
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Lunedì 24 Settembre 2018, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 12:36


La scalata ostile di Matteo Salvini fa paura. Così come la soglia di sbarramento delle Europee. Impastare il vecchio filone conservatore con la nouvelle vague sovranista può allora essere un'opportunità per tutte quelle forze che non vogliono essere cannibalizzate dalla Lega, né tantomeno confluire in Forza Italia: più che uno scenario, è un dovere per non ridursi all'irrilevanza politica. Questo si legge in filigrana nelle parole di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia e madrina - parole sue - di «un nuovo movimento dei conservatori e sovranisti italiani», per ora un'aggregazione dal chiaro stampo elettoralistico, poi si vedrà. L'appello dell'ex ministra è arrivato ieri durante la giornata finale di Atreju, la kermesse nazionale organizzata dai giovani di Fratelli d'Italia. Ed è un appello indirizzato a tutto ciò che gravita nell'orbita del centrodestra, dunque anche a Noi con l'Italia di Raffaele Fitto. Insomma: prende corpo e forma ciò che Quotidiano ha anticipato nelle scorse settimane, cioè una società di mutuo soccorso per rintuzzare l'onda d'urto salviniana e scollinare sottobraccio il 4% alle europee di fine maggio. Tra le due opzioni inizialmente ventilate, sta prevalendo quella più radicale: un nuovo soggetto politico, e a lungo andare verrà riposta in soffitta anche la storica fiamma tricolore tanto cara agli eredi del post-fascismo. Un retaggio d'altri tempi che potrebbe oltretutto risultare indigesto ai fittiani e a nuovi possibili compagni di viaggio, molti di quei di altra cultura politica (ex democristiana, liberale, moderata). Scenari che potrebbero però scatenare i malumori della base e di qualche dirigente (spaventato dal restringersi degli spazi) di Fratelli d'Italia, e un piccolo saggio s'è avuto ieri ad Atreju: una delegazione di Gioventù nazionale (i giovani di FdI) ha srotolato uno striscione su cui c'era scritto Fiamma in affitto, con evidente rimando a Fitto.
Proprio l'eurodeputato salentino si ricandiderebbe alle Europee nella circoscrizione Sud in un partito che potrebbe agguantare quota 4%: Noi con l'Italia è ben lontano dalla soglia di sbarramento. Ieri era ad Atreju, sul palco insieme con altri esponenti di centrodestra. Non ci resta che ricostruire era l'icastico titolo del dibattito, ripreso citato poi dalle poche dichiarazioni di fine giornata: «Non è solo il titolo dell'interessante dibattito - ha scritto su Facebook - ma potrebbe essere il progetto che va oltre quello che è accaduto finora per ricostruire una nuova energia nel centrodestra». Oltre non si sbilancia, Fitto. Ma da tempo lavora sottotraccia con Meloni al progetto, a due condizioni: discontinuità e valorizzazione dell'afflato conservatore-moderato (l'ex governatore è del resto vicepresidente del gruppo parlamentare dei Conservatori europei). Su scala pugliese la fusione rischia d'essere a freddo, se non addirittura gelida: Fratelli d'Italia è partito infarcito di transfughi dal movimento fittiano, abbandonato tra tensioni e polemiche.
Meloni ieri ha gettato il primo seme pubblico: «Costruiamo insieme il grande movimento dei conservatori e dei sovranisti italiani, che parta dall'esperienza di Fratelli d'Italia ma che sappia anche aprirsi alle tante esperienze in cerca di una casa e di una causa. Un grande contenitore, plurale e coraggioso, per difendere la libertà, l'identità, la tradizione e l'interesse nazionale italiano». Poco prima sul palco di Atreju s'erano confrontati Vittorio Sgarbi, Guido Castelli, Nunzia De Girolamo, Ruggero Razza, Andrea Augello, Raffaele Fitto, Stefano Parisi e Magdi Cristiano Allam. «Voglio gettare il cuore oltre l'ostacolo - ha aggiunto Meloni - e lancio un appello deciso, non solo alla destra, ma anche a chi si è sempre definito liberale o conservatore, o patriota o semplicemente italiano, partendo dalle tante personalità che hanno partecipato ad Atreju, primi fra tutti Giovanni Toti e Nello Musumeci.

E penso anche a tante altre esperienze civiche, e a tutti quelli che per ragioni diverse non si sentono rappresentati dalla Lega o non accettano di entrarne a far parte da comprimari. A tutti loro dico che Fratelli d'Italia è disposta a mettersi in discussione, a mettere a disposizione la sua casa politica per farne la casa politica di chi in Italia condivide queste idee. Penso che dobbiamo muoverci adesso, fare un primo passo insieme alle prossime elezioni europee, e se le cose andranno come credo, celebrare insieme subito dopo il congresso fondativo di un nuovo grande movimento, che abbia un leader scelto con le primarie».

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