Botteghe e locali storici: arriva il riconoscimento per 455 attività pugliesi. L'elenco

Botteghe e locali storici: arriva il riconoscimento per 455 attività pugliesi. L'elenco
di Pierpaolo SPADA
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Venerdì 5 Maggio 2023, 20:34 - Ultimo aggiornamento: 22:22

La Regione Puglia prova a valorizzare esperienze e saperi  riconoscendo alle prime 455 attività l’insegna di negozio storico, bottega artigiana storica e locale storico e, come tali, l’inserimento nell’apposito elenco regionale. Un “pass” per elogiare il vissuto e sfidare la contemporaneità, innovandosi.

I benefici

Non un bollino da esibire dietro la vetrina. Come spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, la Regione risconosce «un marchio identificativo che consentirà a queste realtà di accedere a numerosi benefici». Parliamo di contributi a fondo perduto ai titolari delle attività, di agevolazioni per l’accesso al credito, premialità o riduzioni per tributi regionali, imposte e tariffe comunali. Ma anche supporto per i contratti di apprendistato per l’ingresso delle giovani e dei giovani nel mondo del lavoro, premialità nella promozione di bandi regionali per la tutela delle imprese territoriali, promozione dell’Elenco Regionale nei circuiti turistici, promozione di percorsi formativi specifici per titolari e dipendenti per tutelare l’identità delle attività delle imprese storiche e di tradizione del territorio pugliese. Patrimonio spesso ignorato, dato quasi per scontato.

Quasi 450 attività

Delle prime 455 attività insignite del loro prestigio e della riconosciuta storicità, 243 sono “negozi storici”, quelli che per definizione rappresentano unità locali votate al commercio al dettaglio in sede fissa o all’interno dei mercati su aree pubbliche. Pensate all’Enoteca De Candia di Bari, alla Macelleria Scarcia di Calimera, alla Salumeria Bianco di Putignano, a Calzature Selvaggi di Acquaviva delle Fonti, a La Giraffa di Brindisi o ancora a Candido 1859 di Maglie e a Pisapia di Taranto. Altre 140 attività da oggi diventano invece “botteghe artigiane storiche”, unità locali artigianali che svolgono la produzione, la vendita diretta al dettaglio di beni o servizi. Nell’elenco appaiono realtà consolidate nelle comunità alle quali appartengono, come la barberia di Franco Padula a Brindisi, l’officina meccanica Tubicar di Mesagne, la pasticceria Inelli di Torremaggiore, la Statuaria Arte sacra e restauri di Mario Di Donfrancesco a Lecce, Terrecotte Samarelli di Rutigliano o i Fratelli Curci di Trani, per la lavorazione della pietra. Spazi ideati, scolpiti o decorati dal tempo proprio come gli oggetti che i loro artigiani ed interpreti propongono in vendita a chi vi si accosta.

Luoghi in cui l’accesso offre sfogo al ricordo di attimi di un tempo che non c’è più, di un’era che ha lasciato in eredità forme, dinamiche e colori che oggi definiremmo forse “vintage”, capaci di risvegliare emozioni e curiosità.

Completano l’elenco 72 “locali storici”. In questo caso il riferimento è a tutte quelle unità locali esclusivamente o prevalentemente dedite alla ristorazione o alla somministrazione di alimenti e bevande. Chi conosce Bari sa che una tale insegna non si può negare certo al Bar Crescenzo dal 1958. E tanto vale per il Bar Betty di Brindisi, per il Park Hotel San Michele e l’American Bar di Taranto, per il Cafè Alvino di Lecce, comune che ospita fra gli altri insigniti anche l’Osteria da Cosimino.

I Patrimoni di Puglia

La Regione ha denominato “Patrimonio di Puglia” le attività che fra le 455 hanno almeno 70 anni di vita, in tutto 35. Mentre 151 sono quelle che hanno compiuto almeno 40 anni. «Sono molto soddisfatto di questo primo risultato, possibile grazie al lavoro di squadra che ha coinvolto per supporto tecnico e istruttorio la rete dei Centri di assistenza tecnica (Cat) e dei Centri di assistenza tecnica per l’artigianato (Cata), che ringrazio». Due sigle che rappresentano altrettanti organismi afferenti alle associazioni di categoria degli artigiani, la cui funzione emerge anche nell’ambito delle “Norme per lo sviluppo, la valorizzazione e la tutela dell’artigianato pugliese” che danno corpo alla legge regionale 18 aprile 2023, n. 7, del quale lo stesso Delli Noci ha offerto descrizione e interpretazione nel corso dell’apposito confronto promosso ieri da Confartigianato imprese Lecce con il patrocinio della locale alla Camera di commercio.

Una legge che rivisita quella approvata 15 anni fa attraverso la rimodulazione della nozione stessa di impresa artigianale, la costituzione dell’Albo regionale delle imprese artigiane, la definizione insieme ai Comuni di piani pluriennali di sostegno alla crescita delle imprese artigiane, iniziative per la brandizzazione di prodotti di artigianato locale - dalle ceramiche alle luminarie -, nonché la costituzione di reti d’impresa la costituzione e di Zone Franche per l’insediamento delle imprese artigiane a condizioni vantaggiose.

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