Red, assegno più corposo e aumentano i beneficiari

Red, assegno più corposo e aumentano i beneficiari
di Vincenzo Damiani
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Mercoledì 6 Giugno 2018, 09:01
BARI - Si amplia la platea dei beneficiari, che includerà anche le donne che hanno subito violenze e i genitori separati, e aumenta di 100 euro il contributo mensile. La giunta Emiliano, ieri, ha varato il nuovo Reddito di dignità che andrà ad integrarsi con il Reddito di inclusione (Rei). Red, la misura regionale introdotta per combattere la povertà, quindi non sparisce, anzi viene potenziato cambiando pelle. Dopo il primo anno di sperimentazione che, nonostante i ritardi e qualche disguido sui pagamenti, ha coinvolto 20mila famiglie pugliesi, il governo Emiliano ha deciso di apportare qualche modifica per farlo convivere con il Rei nazionale. I cambiamenti partiranno dal primo luglio, ecco le novità più importanti: innanzitutto, l’importo erogato, pur restando ancorato alla durata oraria del tirocinio o del lavoro di comunità prestato (di 12-18 o 24 ore settimanali), verrà aumentato di 100 euro per ciascuna delle fasce di contribuzione. Questo significa che si passa a 300, 400 o 500 euro a seconda del numero di componenti del nucleo familiare.

Si allarga anche la platea dei beneficiari, dal primo luglio, infatti, Red riguarderà tutti coloro che, pur, con Isee sotto i 6mila, hanno una componente reddituale superiore a 3mila euro e che ad oggi erano esclusi. Non solo, anche per coloro che hanno un Isee superiore ai 6mila euro sono stati individuati dei criteri che permettono di partecipare al Red: ad esempio, è il caso delle famiglie numerose con più di 3 figli minori, i genitori separati senza casa e senza lavoro, persone con disabilità inserite in percorsi “dopo di noi”, donne vittime di violenza con o senza figli, nuclei familiari con un congiunto che necessita di prestazioni di assistenza familiare (lavoro di comunità) per un periodo di ricovero ospedaliero o riabilitativo. Per evitare i ritardi nei pagamenti e nella gestione delle domande di partecipazione, la giunta Emiliano ha previsto interventi di semplificazione: ci sarà una responsabilità diretta dei Comuni che potranno operare sulla piattaforma informatica che collega Ambiti, Regione e Inps per disporre immediatamente i dispositivi di pagamento, avendo verificato gli importi, anche con cadenza mensile e non più bimestrale. «La Regione Puglia non solo conferma la necessità della misura Red, che il primo anno ha riguardato 20 mila nuclei familiari - dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - ma rilancia ampliando la platea dei beneficiari che pur in condizioni di povertà saranno esclusi dalla misura nazionale in virtù dello sbarramento di accesso determinato dalle soglie Isee e Isre del Rei».

«La giunta regionale - spiega l’assessore al Welfare, Salvatore Ruggeri - ha approvato gli indirizzi per la ridefinizione del Red, per quanto riguarda i requisiti di accesso, per fare sì che si possa estendere ulteriormente la platea dei potenziali beneficiari a molte famiglie pugliesi che versano in condizione di povertà grave». Per recepire le modifiche approvate ieri, l’assessorato al Welfare e InnovaPuglia stanno aggiornando la piattaforma informatica e ciò ha reso necessario una breve sospensione della presentazione delle domande di Rei e Red fino al 30 giugno.
In quattro mesi, da dicembre 2017 a marzo 2018, oltre 36mile famiglie pugliesi hanno chiesto di poter accedere al Rei (reddito di inclusione) e al Red (reddito di dignità). Delle 36mila richieste di accesso, 26.649 hanno riguardato il Rei e 9.677 il Red. Le domande raccolte nei primi 4 mesi della nuova gestione Rei-Red sono nettamente superiori a quelle del 2017.
Adesso, con l’estensione dei criteri le domande Red faranno registrare – secondo l’assessorato regionale al Welfare - un ulteriore picco. Chi sono gli ammessi al Red sino allo scorso aprile? Per il 64,5% sono donne, per l’82,2% hanno meno di 50 anni, per il 57,4% hanno il diploma di scuola media inferiore e per l’1,6% in possesso di laurea. Il 51% degli ammessi hanno nuclei familiari con figli minori e il 21% circa ha un nucleo familiare monogenitoriale.
I percorsi Red già attivati nel 44,3% dei casi ha riguardato tirocini in imprese private o progetti nelle scuole e Comuni; per il 2,3%, invece, progetti di sussidiarietà ospitati da organizzazioni del terzo settore; per il 53,4% lavori di comunità (progetti individuali, di impegno a favore del proprio nucleo).
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