Xylella e maltempo, produzione di olio dimezzata in Puglia. Coldiretti: così crescerà l'import dall'estero

Xylella e maltempo, produzione di olio dimezzata in Puglia. Coldiretti: così crescerà l'import dall'estero
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Venerdì 15 Giugno 2018, 19:44
Xylella e maltempo: duro colpo alla produzione olivicola pugliese. Sfiora il 50% la stima del crollo a causa delle gelate di febbraio e marzo scorsi nelle due aree a forte potenziale produttivo, quali le province di Bari, BAT e Foggia, mentre sulle province di Brindisi, Lecce e Taranto si è abbattuta la scure della Xylella, con una drammatica riduzione delle olive prodotte fino al 60% per colpa del  disseccamento degli ulivi.
È il bilancio di Coldiretti Puglia sulla prossima campagna olivicola. «È un bollettino di guerra negli oliveti», denuncia Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia, dove si stima che «la nostra economia olivicola, settore portante per  l'agricoltura pugliese, perderà quasi 1,8 miliardi di euro nelle province di Bari, BAT e Foggia, mentre 1,5 miliardi di euro nel Salento per colpa della Xylella. Siamo fortemente preoccupati che la brusca diminuzione di olio extravergine pugliese faccia crescere ancora le importazioni di olio dall'estero, perché al danno si aggiungerebbe la beffa di sofisticazioni e contraffazioni».
Anche il Consorzio nazionale degli olivicoltori lancia l'allarme, affermando che
xylella e clima pazzo potrebbero dimezzare la produzione di olio della prossima campagna 2018/2019. Di questo si è parlato nell'incontro svoltosi a Viterbo per  fare il punto della situazione. «Il settore, già alle prese con l'emergenza nazionale Xylella che ha distrutto l'economia olivicola del Salento - dice il presidente del Cno Gennaro Sicolo -  adesso fa la conta dei danni provocati dalle gelate di fine inverno e delle bizze del meteo di queste settimane. Le temperature instabili e le violente precipitazioni piovose di questi giorni, infatti,
non aiutano l'attecchimento dei fiori delle poche piante rimaste indenni dall'ondata di freddo di febbraio. La fioritura risulta gravemente compromessa con perdite stimate tra il 70% e il 90% in Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo e Campania. Particolarmente colpite sono il Lazio e la Puglia, nella zona più produttiva d'Italia compresa tra le province di Bari e Barletta-Andria-Trani».
 
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