Xylella, il batterio avanza: trovato 8 km a Nord, nella Piana degli Ulivi

Xylella, il batterio avanza: trovato 8 km a Nord, nella Piana degli Ulivi
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Sabato 8 Dicembre 2018, 19:02 - Ultimo aggiornamento: 19:03
Sono state individuate 75 nuove piante di ulivo infette dal batterio della Xylella fastidiosa nei comuni di Fasano (un albero), Ostuni (33), Carovigno (39) e Ceglie Messapica (2). Per la prima volta il batterio è stato trovato a Fasano, alla periferia della frazione di Torre Canne, nella Piana degli ulivi monumentali. Quello di Torre Canne rappresenta il nuovo limite nord della presenza del batterio in Puglia, circa 8 chilometri più a nord rispetto al focolaio più settentrionale individuato col precedente monitoraggio alla periferia di Cisternino. È quanto emerge dai primi risultati della nuova campagna di monitoraggio condotta dall'Arif, Agenzia regionali per le attività irrigue e forestali. Nella Piana degli ulivi monumentali vi sarebbero almeno altri tre focolai nella zona di Cisternino e Ostuni.

AMATI, PIANA ULIVI MONUMENTALI RISCHIA LA MORTE
«La Xylella avanza: il nuovo fronte è Fasano, con la Piana degli ulivi monumentali che sta rischiando la morte. Ed io grido ancora una volta - e pure più forte - l'accusa e la denuncia nei confronti di tutti i santoni passati, presenti e futuri, interessati solo a condizionare i decisori pubblici e la stampa, e a saccheggiare i fondi pubblici per improbabili rimedi miracolosi, come Scortichini e Sillec, che hanno già mostrato la corda». Lo dichiara il presidente della commissione regionale Bilancio, Fabiano Amati, commentando gli ultimi dati della nuova campagna di monitoraggio Xylella 2018/2019 condotta dall'Arif che hanno evidenziato un nuovo focolaio del batterio a Fasano, a circa 8 km più a nord del precedente. «Con l'ultima campagna di monitoraggio - prosegue - sono state individuate 75 nuove piante infette di olivo nei Comuni di Fasano (1), Ostuni (33), Carovigno (39) e Ceglie Messapica (2). Ciò significa che il batterio è stato rilevato per la prima volta nel territorio di Fasano, frazione Torre Canne, e pare che non sia l'unico caso nella Piana degli ulivi monumentali. Per questa notizia c'è da gridare l'accusa e la denuncia nei confronti di tutti i santoni ancora in servizio che, arrivando pure a negare la malattia, hanno ostacolato il tempestivo contenimento del contagio e dal 2013 mi hanno regalato accuse, contumelie, velate minacce e pure sofferenze, solo perché ascoltavo la scienza e urlavo inascoltato il pericolo di questo prevedibile esito». «E poi - aggiunge Amati - c'è la pagina delle miracolose sperimentazioni proposte, finanziate con le tasse dei cittadini, che stanno mostrando la corda pure nelle relazioni degli stessi proponenti. Tra lo studio Sillec, che ammette risultati statisticamente non significativi, e quello Scortichini, che ad oggi non ha prodotto alcuna relazione, c'è solo lo spazio per osservare con costernazione la pretesa di contrastare robuste prove scientifiche con volubili idee politiche. Cioè, un clamoroso vantaggio offerto alla Xylella per correre velocemente a distruggere l'olivicoltura e il paesaggio».

CIA PUGLIA,PERSO TEMPO CON TEORIE FANTASCIENTIFICHE
«Il ritrovamento di ulteriori 75 focolai in provincia Brindisi, ed in particolare nei comuni di Fasano, Ostuni, Carovigno e Ceglie Messapica, conferma quello che noi diciamo da diversi anni, ovvero che la Xylella non avrebbe atteso i tempi della giustizia, della politica e della burocrazia. Tempi in molti casi rallentati anche proprio da teorie fantascientifiche e senza alcun fondamento che non hanno fatto altro che creare disinformazione e confusione. Ribadiamo per l'ennesima volta che il nostro riferimento era ed è la scienza e non la fantascienza». Lo afferma il vicepresidente pugliese della Cia Giannicola D'Amico, secondo il quale «il ritrovamento di alcuni focolai nella Piana degli Ulivi secolari rende la situazione ancora più allarmante». «La Xylella fastidiosa - conclude la Cia - va trattata come una vera e propria emergenza straordinaria. Servono poteri straordinari e fondi straordinari. In tal senso risulta importante lo stanziamento di fondi nazionali, annunciato nei giorni scorsi dal Ministro Centinaio, che vengano però destinati agli agricoltori, a risarcire chi negli anni ha perso il proprio lavoro e la propria fonte di reddito, ma anche per progetti sperimentali».
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