Misure anti-xylella: prime ispezioni Ue a Ostuni e Cisternino

Misure anti-xylella: prime ispezioni Ue a Ostuni e Cisternino
di Danilo SANTORO
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Mercoledì 30 Maggio 2018, 10:37

L'ispezione tra i focolai più a nord della Regione, dove è stata accertata la presenza del batterio killer degli ulivi. L'incontro con i proprietari dei terreni dove da settimane a fatica si porta avanti l'eradicazione delle piante malate, e di quelle sane che si trovano nei 100 metri dell'albero infetto, come previsto dalle normative. È stata una giornata di attenta valutazione per i due ispettori irlandesi dell'Unione Europea, quella di ieri. La loro presenta in Puglia, ed in particolare nel Salento, è finalizzata a constatare da vicino l'effetto delle misure messe in campo dalla regione, per fronteggiare l'emergenza xyllella. 
I tecnici della commissione ieri sono stati nelle campagne tra Ostuni e Cisternino. Tra i primi terreni monitorati quelli in contrada Acquarossa, ai confini tra i due centri della Valle D'Itria. Successivamente si sono diretti in contrada Monti, nel territorio cistranese. Nell'area cuscinetto la delegazione tecnica era composta anche dagli ispettori dell'Osservatorio fitosanitario della regione Puglia, che hanno illustrato lo stato di avanzamento delle misure adottate dai privati, e da un componente del ministero delle politiche agricole.

Nel pomeriggio poi i delegati della commissione europea hanno voluto incontrare direttamente i proprietari dei terreni di questa area dell'Alto Salento dove sono in atto le procedure di abbattimento. Il tavolo di confronto si è svolto a Casalini (frazione di Cisternino) all'interno del frantoio di proprietà della famiglia D'Amico. Qui gli ispettori hanno spiegato la doppia funzione della loro visita: valutare gli interventi per produrre un report da sottoporre alla commissione europea entro due mesi, per gli eventuali nuovi provvedimenti da adottare. Gli ispettori hanno ascoltato le esperienze dirette dei proprietari dei terreni dove sono stati scoperti alberi infetti, e dove in queste ore continuano gli abbattimenti.

Durante il dibattito, seppur brevemente, è stata affrontata anche la questione relativa all'utilizzo dei pesticidi per i trattamenti, come disposto dal decreto Martina, provvedimento contro il quale diversi sindaci del Salento si sono opposti, fino a prefigurare un scontro istituzionale e amministrativo con la regione Puglia, che ha recepito la norma. Il rappresentante dell' Agea (L'Agenzia per le erogazioni in agricoltura del ministero), ha evidenziato che i prodotti indicati nelle disposizioni ministeriali sono già stati autorizzati dal ministero della salute.

Tra i presenti al vertice anche l'ex sindaco di Cisternino Donato Baccaro che ha chiesto agli ispettori di rivedere la normativa sull'abbattimento delle piante sane nei 100 metri. Intanto oggi, sin dalle 9.30, i delegati della commissione saranno a Brindisi: nell'ufficio territoriale agricoltura, della Regione, incontreranno le associazioni di categoria di agricoltura, vivaisti e ambientaliste, e comitati popolari. Ci sarà anche un confronto con l'avvocatura regionale. In merito alla visita in Puglia degli ispettori irlandesi è intervenuto anche il consigliere regionale di Forza Italia Domenico Damascelli, vicepresidente della commissione consiliare Agricoltura. «Questo cataclisma ha una rilevanza internazionale e non può essere lasciato soltanto agli impegni del territorio e dell'Italia. Vogliamo un'Europa più vicina ad un settore che per la nostra regione rappresenta un segmento economico produttivo importantissimo, che dà sostentamento a centinaia di migliaia di famiglie e che crea un indotto economico molto incisivo sull'economia regionale».  Il consigliere Fi ha inoltre sollecitato un adeguato ristoro agli olivicoltori. «La Puglia è la prima regione olivicola d'Italia. Poiché questo settore rappresenta anche l'identità del nostro territorio, la cultura della nostra comunità e il paesaggio ambientale di questa regione, chiediamo all'Europa una particolarissima attenzione, attraverso lo stanziamento di risorse straordinarie che possano consentire conclude Damascelli - di svolgere adeguatamente le buone pratiche per prevenire la diffusione del contagio, sia per gli agricoltori sia per i Comuni, che non dispongono di risorse finanziarie adeguate». 

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