Infarto e ictus, rischio aumentato con consumo alto di dolcificante: ecco quale. Lo studio su Nature

Secondo la ricerca della New Cleveland Clinic un consumo eccessivo di prodotto a base di eritritolo (ricavato dal mais) aumenta la possibilità di complicazioni cardiache

Infarto e ictus, rischio aumentato con consumo alto di dolcificante: ecco quale. Lo studio su Nature
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Martedì 28 Febbraio 2023, 14:37 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 08:33

Consumare eccessivamente dolcificante ottenuto con eritritolo, un polialcol ottenuto dalla frutta e dai cibi fermentati (in particolare mais) aumenta il rischio di complicazioni cardiache come infarto o ictus

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Troppo dolcificamente aumenta rischio infarto e ictus

Lo rivela uno studio condotto dagli scienziati della New Cleveland Clinic, pubblicato sulla rivista Nature Medicine.  Il team, guidato da Stanley Hazen, ha valutato i dati di circa 4.000 pazienti negli Stati Uniti e in Europa, considerando i livelli di eritritolo nel sangue e la probabilità di sperimentare eventi cardiaci avversi potenzialmente letali. I ricercatori hanno quindi esaminato gli effetti dell'aggiunta del dolcificante in campioni di sangue o piastrine isolate. I risultati, secondo gli autori, hanno mostrato che l'eritritolo favoriva la formazione di coaguli. 

Cos'è l'eritritolo

L'eritritolo, che si produce con la fermentazione del mais, è senza calorie ed è dolce al 70% rispetto allo zucchero.

Non presenta retrogusti. Poco metabolizzato dall'organismo, entra nel flusso sanguigno e viene eliminato attraverso le urine. Il dolcificante viene considerato sicuro dagli organismi regolatori, ma gli autori sottolineano l'importanza di condurre indagini di follow-up per confermare i risultati nella popolazione.

 

I ricercatori

«Gli edulcoranti come l'eritritolo sono rapidamente aumentati di popolarità negli ultimi anni - dice Hazen - ma è necessaria una ricerca approfondita sui loro effetti a lungo termine». I prodotti senza zucchero contenenti eritritolo vengono spesso consigliati alle persone che combattono con l'obesità, il diabete o altre sindromi metaboliche, ma allo stesso tempo questa fascia di popolazione risulta a maggior rischio di eventi cardiovascolari.  «Il nostro lavoro - sottolinea ancora Hazen - evidenzia che l'eritritolo poteva restare nel flusso sanguigno per diversi giorni a livelli più elevati rispetto alle soglie considerate sicure per il rischio di coaguli. In attesa di ulteriori riscontri, consigliamo di rivolgersi sempre a un dietologo nutrizionista per individuare le scelte più sane per la propria alimentazione».

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