Tumori, cos'è la biopsia liquida e perché può salvare la vita dei pazienti

Ottomila pazienti con cancro del polmone ogni anno potrebbero beneficiare della strategia diagnostica

Tumori, cos'è la biopsia liquida e perchè può salvare la vita dei pazienti
Tumori, cos'è la biopsia liquida e perchè può salvare la vita dei pazienti
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Lunedì 20 Febbraio 2023, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 09:54

Almeno ottomila pazienti con cancro del polmone ogni anno potrebbero beneficiare della biopsia liquida, una strategia diagnostica che, attraverso un semplice prelievo di sangue, consente di monitorare l'evoluzione del tumore e indirizzare verso la scelta del trattamento più efficace.

È uno dei dati emersi nel corso della presentazione del libro «Liquid Biopsy. New Challenges in the Era of Immunotherapy and Precision Oncology» alla Camera dei Deputati.

Cos'è la biopsia liquida

Col termine biopsia liquida ci si riferisce alla possibilità di effettuare analisi su materiale di origine tumorale (cellule, proteine, Dna oppure Rna) che può essere ottenuto da un liquido corporeo (generalmente si tratta di un prelievo di sangue).

Il termine biopsia liquida è una definizione impropria che spesso ingenera malintesi. Infatti, la biopsia liquida non consente di effettuare una diagnosi di cancro: la diagnosi di cancro viene effettuata su tessuto tumorale.

La biopsia liquida può invece essere utilizzata per la identificazione di marcatori prognostici o predittivi.

I vantaggi principali della biopsia liquida rispetto a quella tradizionale sono i seguenti: Quali sono i limiti della biopsia liquida? I principali limiti attuali della biopsia liquida rispetto a quella tradizionale sono i seguenti: È una procedura rapida e minimamente invasiva, in quanto si tratta di un semplice prelievo di sangue le cui complicanze sono pressoché trascurabili, a differenza della biopsia tradizionale che è più invasiva, potenzialmente gravata da maggiori complicanze e che può richiedere tempistiche più lunghe. Può essere ripetuta periodicamente in modo semplice e sicuro. Il tumore è una malattia le cui caratteristiche molecolari possono modificarsi nel tempo, anche in relazione al trattamento che viene effettuato. Avere informazioni aggiornate in tempo reale su come il tumore si sta modificando può essere utile al clinico per effettuare le scelte terapeutiche più appropriate.

Il libro

Il libro, di Antonio Russo, Ettore Capoluongo, Antonio Galvano, Antonio Giordano, riassume le prospettive derivanti dall'impiego di questa strategia. «Vent'anni fa le pubblicazioni che contenevano il termine biopsia liquidà erano meno di 50, oggi sono più di 10mila», spiega Antonio Russo, presidente del Collegio Oncologi Medici Universitari, ordinario all'Università degli Studi di Palermo e tesoriere Aiom.

«A oggi le applicazioni della biopsia liquida validate in pratica clinica riguardano il tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato, per la valutazione dello stato mutazionale del gene Egfr».

 

Il principale approccio di biopsia liquida oggi prevede l'analisi del Dna tumorale circolante, che consiste nella ricerca di porzioni di Dna rilasciate dalle cellule tumorali nel sangue periferico. Sono tuttavia allo studio molte altre strategie. «La biopsia liquida è minimamente invasiva, a basso costo, ha tempi di refertazione molto rapidi ed è pressoché priva di complicanze. Inoltre, è caratterizzata da un alto livello di accettazione da parte dei pazienti e può essere ripetuta senza problemi, eseguendo campionamenti in serie per evidenziare in tempo reale l'insorgenza di resistenze alla terapia e, se necessario, modificare la cura», afferma Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia (Usa) e professore di Anatomia e Istologia Patologica all'Università di Siena.

Cautela dal presidente dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica Saverio Cinieri: «Ad oggi, la biopsia liquida ha un ruolo importante come fattore predittivo di risposta alla terapia nel tumore del polmone, ma non è ancora possibile effettuare una diagnosi di cancro sulla base di un prelievo di sangue», dice. «Anche se gli sforzi della ricerca stanno andando proprio in questa direzione».

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