Medicina estetica, dalle rughe ai cuscinetti evoluzione anti-age con leggerezza

Medicina estetica, dalle rughe ai cuscinetti evoluzione anti-age con leggerezza
di Barbara Di Chiara
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Giovedì 13 Gennaio 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 20:45

Medicina estetica in tempi di pandemia, la parola d’ordine è soft. Leggerezza.

Che sia il ringiovanimento della parte superiore del viso, la ridefinizione delle labbra, il miglioramento della qualità della pelle o i trattamenti per il corpo. Questo vuol dire minore invasività, risultati più naturali in termini di ringiovanimento. Il leitmotiv dell’anno appena concluso sembra essere stato quello della ricerca della bellezza come rimedio al lockdown e allo smart working. E non è assolutamente escluso che continui ad esserlo anche nel 2022. «Ricordiamo che dal medico estetico non si va come al mercato pensando di richiedere una certa cosa – spiega Emanuele Bartoletti, presidente della Società italiana di medicina estetica e direttore del servizio di Medicina estetica del Fatebenefratelli a Roma – È corretto invece che il paziente venga prima sottoposto a un check up di medicina estetica per fare una valutazione dello stato di salute. Lo specialista successivamente cercherà di capire se ci sono controindicazioni per le terapie che crede più opportune per quella persona e poi proporrà le terapie idonee. Qualche volta la valutazione coincide con quello che il paziente desidera o immaginava per se stesso, ma qualche volta questo non accade. Se il medico dice no a un certo trattamento è perché non ce n’è bisogno. In questo momento ci sono molte novità nel nostro settore, tutte all’insegna della naturalezza e della minima invasività. La tendenza è quella di pensare a risultati in armonia con la persona nel suo complesso».

I SEGNI DEL TEMPO

 Cominciamo dalle rughe con Endolift. Un laser con una lunghezza d’onda che bersaglia il tessuto adiposo e sfrutta una fibra ottica che si inserisce sottocute riducendo l’accumulo del grasso ai lati del mento. L’energia laser erogata sotto forma di calore, dunque, agisce direttamente all’interno del tessuto. Inoltre, scaldando il derma, produce un efficace effetto di retrazione dei tessuti e, quindi, di ringiovanimento. È una metodica che si attua tramite microfibre laser sottili come capelli (da 200 a 400 micrometri), collegate a un laser, che hanno la capacità di entrare sotto la pelle senza incisioni.

L’energia emessa dal laser innesca un processo che consente la rigenerazione delle fibre elastiche e la contrazione immediata dei setti connettivali con un ricompattamento dei tessuti, la neocollagenesi che avverrà nei mesi successivi al trattamento con produzione di collagene e scioglimento localizzato del grasso. «In una sola seduta – spiega Bartoletti – garantisce risultati che permangono per un anno, anche se si iniziano a notare dopo circa un mese».

DOPPIO MENTO

 In caso di doppio mento da “limare”, tutte le tecniche proposte in alternativa alla piccola chirurgia non sembrano essere efficaci come una leggera lipoaspirazione che è possibile eseguire con cannule molto sottili. «Questa tecnica ha il pregio – assicura Bartoletti – di donare il risultato sperato in poco tempo, con una settimana di convalescenza da seguire indossando un piccolo sostegno in plastica».

RILASSAMENTO CUTANEO

 Verso il Liquid lifting, una metodica messa a punto negli ultimi anni attraverso la quale si cerca, con tecniche non invasive, di riposizionare i tessuti che con il tempo tendono a scivolare verso il basso. «Non è altro che un modo diverso di usare il filler – descrive nei dettagli Bartoletti – iniettandone una piccola quantità solo nelle zone del viso che si trovano in corrispondenza dei legamenti: tendendoli, tutto il volto risale. Non è un vero e proprio lifting, ma, appunto, un leggero e gradevole riposizionamento dei tessuti verso l’alto. Il risultato dura 6-8 mesi, dopo i quali è possibile ripetere il trattamento. Senza esagerare, per evitare l’effetto viso a luna piena». Viene inserito un po’ di filler nei punti dove ci sono i legamenti, che riportati in tensione riescono a risollevare i tessuti molli: è ben diverso che gonfiare il volto con dosi esagerate di prodotto. La procedura può essere utile a ottenere correzione della simmetria facciale, definizione di mandibola e collo, aggiunta di volume alle guance, allargamento dello sguardo sollevando l’area frontale, correzione della mascella, volume per le labbra, riduzione di linee sottili e rughe.

CELLULITE

 Per ridurre l’inestetismo della cellulite oggi è a disposizione una nuova tecnica applicata a una vecchia apparecchiatura, con testine che sono state studiate e sviluppate per stimolare, oltre al drenaggio linfatico, anche la produzione di collagene. Il freddo come “arma” contro le adiposità localizzate. «È la criolipolisi, in questo caso, a farla da padrona – aggiunge Bartoletti – Comporta l’utilizzo del freddo per eliminare le cellule di grasso localizzate su addome, fianchi, braccia e gambe. Agisce aspirando le pliche di tessuto adiposo, portandole a -8 gradi e determinando così la morte cellulare degli adipociti, le cellule del grasso. Queste vengono poi eliminate, facendo raggiungere un risultato soddisfacente e definitivo entro due mesi». 

NASO, IL RIMODELLAMENTO É SENZA CHIRURGIA

Le piccole imperfezioni del naso oggi possono essere ritoccate senza l’uso del bisturi. Quindi dell’anestesia e della camera operatoria. Il rinofiller (riassorbibile) è una tecnica innovativa poco invasiva per il rimodellamento non chirurgico. Vengono utilizzati filler creati per questa parte del viso. Si possono, così, ridimensionare piccole gobbe o deviazioni, riempire i lati per dare forme più morbide, modificare il volume del naso sollevando la punta o alzando la radice. I trattamenti mediamente hanno una durata di circa 16 -18 mesi. Il rinofiller è un trattamento di natura esclusivamente estetica, non indicato in caso di problemi funzionali nasali.

PELLE, COSMETICA SOFT CONTRO L'EFFETTO MASCHERINA

Le mascherine hanno provocato una serie di patologie a livello cutaneo come l’acne, detta “maskne” perché dovuta alla mascherina che non lascia respirare la pelle. Bisogna stare attenti ad alleggerire molto la cosmetica perché l’umidità sempre presente, dovuta al ricircolo del respiro all’interno della mascherina, può portare ad alcuni problemi cutanei. Se compaiono ad esempio piccole pustole sul viso è bene trattarle subito, anche con un gel antibiotico, prima che la situazione diventi troppo importante.  Non usare creme con acido glicolico e retinoico cioè cosmeceutici perché peggiorerebbero la situazione.

MANI, IL PEELING DA ESEGUIRE D'INVERNO

Il peeling chimico delle mani, un trattamento di medicina estetica, permette di esfoliare le cellule morte e rinnovare la pelle. Provocando una vera e propria accelerazione del ricambio cellulare. Periodo ideale, l’inverno. Un peeling può agire sia a livello dello strato più superficiale della pelle sia a livello più profondo. Il peeling all’acido tricloroacetico può essere più o meno profondo a seconda della percentuale di acido che viene utilizzata. La posa delle sostanze esfolianti dura qualche minuto, poi si sciacquano e si applica una crema. Dopo pochi giorni c’è la fase esfoliativa al termine della quale la pelle appare rinnovata.

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