Bocciato per una sola materia: riammesso dal Tar

Un esame a scuola
Un esame a scuola
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Sabato 21 Novembre 2015, 00:34 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 15:16
​È il terrore di ogni studente: essere bocciato per una sola materia. Ai quadri finali, infatti, basta un'insufficienza per beccarsi il debito e conseguente esame di riparazione a settembre. Se questo non viene superato, la bocciatura è assicurata, almeno in teoria.







Nella realtà non è così semplice, e uno studente di 17 anni della provincia di Rovigo, respinto dal consiglio di classe per un 5 in Italiano non recuperato, è stato riammesso dal Tar. La sentenza secondo Skuola.net è chiara e salva il ragazzo in corner: non ci sono le condizioni per la bocciatura, perché il giudizio deve tenere conto della situazione scolastica complessiva dello studente.



UN'INSUFFICIENZA NON BASTA - Esame di settembre in Italiano non superato: "Impegno non adeguato nello studio domestico. Metodo di studio non adeguato. Difficoltà di elaborazione di concetti. Partecipazione discontinua al dialogo educativo. Recupero in itinere negativo". Queste le motivazioni per cui il consiglio di classe ha stabilito la bocciatura del 17enne veneto. Ma il Tar non ha considerato sufficiente questa argomentazione e per questo lo salva: secondo il tribunale, infatti, "tale giudizio non dimostra come e perché la ritenuta insufficiente preparazione in italiano influisca sulla possibilità dell’alunno di affrontare la classe successiva, tenuto conto del fatto che i voti riportati nelle altre materie erano tutti superiori o pari alla sufficienza, denotando quindi il possesso di adeguate competenze". Inoltre per i magistrati "il giudizio negativo, dovendosi esprimere sulla base di una valutazione complessiva dello studente, deve dare atto non solo della insufficiente preparazione dell’alunno riguardo agli argomenti del programma ma anche dell’influenza di questa sulla sua capacità di seguire proficuamente le materie del successivo anno di corso".



I PRECEDENTI - Gli studenti terrorizzati dai quadri di fine anno si sentiranno sollevati dalla notizia. Non è la prima volta che i giudici prendono la decisione di salvare i bocciati per una sola materia, ribadendo la norma secondo la quale la valutazione finale deve essere sempre globale. Con ordinanza n. 725 dell'11 dicembre 2014, il Tar della Toscana per un caso simile aveva stabilito che "la valutazione del consiglio di classe non può esaurirsi nel giudizio relativo al profitto conseguito in un’unica materia, dovendo, invece, involgere il complessivo rendimento dell’alunno, in tutte le discipline, nonchè, ove necessario, la possibilità di recupero delle lacune riscontrate nel successivo anno scolastico".



BOCCIARE PER UNA SOLA MATERIA: SI PUÓ O NON SI PUÓ? - L'Ordinanza Ministeriale 92/2007 stabilisce che “[…] per gli studenti che in sede di scrutinio finale presentino in una o più discipline valutazioni insufficienti, il consiglio di classe […] procede ad un valutazione della possibilità dell'alunno di raggiungere gli obiettivi formativi […] mediante lo studio personale svolto autonomamente o attraverso la frequenza di appositi interventi di recupero […]”. Quindi, secondo il testo, non c'è differenza se lo studente abbia riportato insufficienza ad una o più materie: il giudizio è sospeso e lo studente rimandato a settembre, e in caso di mancato recupero può essere bocciato. Ma se continuiamo a leggere troviamo proprio la motivazione per la quale gli studenti possono salvarsi in corner, nel caso di debito in una sola materia: infatti l’art. 8 dello stesso provvedimento chiarisce che il giudizio finale deve basarsi su una valutazione complessiva dello studente: “ il consiglio di classe, alla luce delle verifiche effettuate […] delibera la integrazione dello scrutinio finale, espresso sulla base di una valutazione complessiva dello studente, che, in caso di esito positivo, comporta l’ammissione dello stesso alla frequenza della classe successiva […]; in caso di esito negativo del giudizio finale […] il relativo risultato viene pubblicato all’albo dell’istituto con la sola indicazione non ammesso”.