STRASBURGO - Il Parlamento Europeo fissa le sue priorità sul prossimo bilancio Ue pluriennale, che prevedrà i fondi destinati a tutti i programmi europei, tra cui giovani, lavoro e clima. La Plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo ha dato il via libera alla posizione negoziale con Consiglio e Commissione Ue con 429 sì, 207 no e 40 astenuti. A inizio seduta il presidente del Parlamento Tajani ha detto che "con questo voto il PE manda un messaggio politico a Commissione e Consiglio chiedendo con forza che si decida rapidamente sul quadro pluriennale".
Il bilancio Ue a lungo termine prevede maggiori fondi per giovani, ricerca, occupazione e lotta al cambiamento climatico, ma anche risorse adeguate per nuove sfide come migrazione, difesa e sicurezza. Gli eurodeputati hanno chiesto che non ci sia una riduzione dei finanziamenti per politiche agricole e fondi di coesione ed infine nuove entrate dirette per sostituire in parte i fondi finanziati dai contribuenti. Il Parlamento sottolinea la sua "unità e disponibilità" per i prossimi negoziati con i ministri dell'Ue sul quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2021-2027 e si rammarica che gli Stati membri non abbiano "compiuto progressi significativi" nella ricerca di una posizione comune.
Nelle priorità l'Europarlamento chiede di fissare la dotazione finanziaria del programma di ricerca Horizon Europe a 120 miliardi di euro (Commissione: €83,5 miliardi); di rafforzare il Piano strategico europeo di investimenti ("Piano Juncker"). Inoltre, d'incrementare i finanziamenti per le infrastrutture di trasporto e le Pmi; di mantenere il finanziamento delle politiche agricole e di coesione a lungo termine. Ma anche di raddoppiare le risorse per affrontare la disoccupazione giovanile, triplicare le risorse per Erasmus+ e di fissare il contributo dell'Ue per gli obiettivi climatici a un minimo del 25% della spesa del QFP, per portarla al 30% il prima possibile, al più tardi entro il 2027. Circa il 94% del bilancio dell'Ue è destinato a cittadini, regioni, città, agricoltori e imprese. Le spese amministrative dell'Ue rappresentano circa il 6% del totale.