Elettronico e retrò, il ritorno di Lucia Manca è già un cult

Elettronico e retrò, il ritorno di Lucia Manca è già un cult
di Max NOCCO
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Giovedì 10 Maggio 2018, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 12:27
Il nome della cantautrice salentina Lucia Manca, dopo un album omonimo uscito nel 2011 per la Novunque (caratterizzato da sonorità intime ed acustiche), è stato, negli ultimi anni, molto spesso associato ad artisti di area elettronica, come Populous (presenza costante nel fortunato tour di “Night Safari”) e Jolly Mare (sua la voce in “Hotel Riviera”), oltre ad aver prestato la propria esperienza ai songwriters Gianluca De Rubertis e al siciliano Colapesce (guest nell’album “Un Meraviglioso Declino”).
Dopo sette anni è arrivato il momento di riorganizzare le idee per il secondo appuntamento discografico con “Maledetto e Benedetto”, fresco di uscita per Malinka Sound/Peermusic.
«Nelle otto canzoni dell’album, Lucia fa rivivere in un nuovo contesto contemporaneo ed estremamente personale atmosfere che ricordano la grande epopea delle colonne sonore del cinema italiano, firmate da immensi compositori come Piero Piccioni o Piero Umiliani, e della library music, con un’interpretazione vocale degna erede delle migliori voci pop della canzone nostrana e internazionale», si legge nella presentazione del progetto.
Il restyling, in questa nuova avventura, in effetti, è totale, con un fascino musicale e visivo che richiama gli anni Ottanta e un po’ tutto il suo immaginario glamour, senza essere revivalisti, con un attento sguardo verso il presente e il futuro.
«Il disco - spiega l’artista - è nato dopo un lungo periodo di scrittura durante il quale ho raccolto tutte le mie esperienze. Ogni canzone è una mia personale prospettiva verso temi che riguardano l’amore. Non sempre inteso come rapporto di coppia, ma come sentimento forte verso luoghi, persone, ricordi…».
Il viaggio inizia con “Bar Stazione”, un luogo della mente tra incontri e insegne al neon, malinconica ballata sorretta da sintetizzatori e da una pregevole sezione ritmica ad incastri; la successiva “Eroi” potrebbe tranquillamente essere uno dei tormentoni alternativi dell’estate, con un coloratissimo video girato al Piano B di Lecce (diretto da Lucia Lorè, con anteprima su Rolling Stone Italia), un testo sull’amore universale ed un ritornello che non lascia tregua (“Vieni, vieni, vieni a far l’amore insieme a noi, siamo tutti quanti degli eroi”).
Musicalmente “Noi”, strizza l’occhio al nu/soul americano, con una parte finale che si rifà alla grande tradizione melodica italiana (Edda Dell’Orso docet); “Maledetto”, primo singolo dell’album, con un tocco graffiante alla Bertè sotto effetto Kavinsky, è un chiaro omaggio alle donne indipendenti e libere, ben rappresentate dal video di Daniela Ferraro; mentre il synth-pop circolare di “Più Giù”, una delle tracce vocalmente più intense, mi fa pensare ad una Mina su un ottovolante pieno di luci fluorescenti. L’acustica “Settembre”, con uno dei testi che più mi ha colpito (“Da solo non puoi seguire quello che ti passa dagli occhi in questo mondo”), chiude un pregevole lavoro, raffinato e ben concepito.
Otto nuovi brani, registrati presso il Sudestudio di Guagnano, che rimarcano profondamente la metamorfosi artistica di Lucia Manca, la sua visione estetica tra romanticismo pop (attenzione: non mellifluo), canzone d’autore ed elettronica, grazie anche al prezioso supporto di Matilde Davoli (synth, chitarre, arrangiamenti e produzione) e di Andrea Rizzo (batteria).
“Maledetto e Benedetto” sarà presentato alla nuova edizione del Mi Ami Festival di Milano, venerdì 25 maggio. Per ulteriori informazioni in merito, si può visitare la pagina www.facebook.com/luciamancamusic.
 
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