Frank Nemola: «Con la Taranta, nella mia terra»

Frank Nemola: «Con la Taranta, nella mia terra»
di Eleonora Leila MOSCARA
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Mercoledì 11 Luglio 2018, 16:44
La sua risata è contagiosa, tutta la sua solarità si è espressa negli anni grazie al suo talento artistico così immenso e vario da non passare inosservato a una star della musica come Vasco Rossi che da oltre 20 anni lo tiene gelosamente nella sua crew. Frank Nemola è un trombettista leccese doc «sono di Lecce-Lecce» afferma sorridendo e dal 1996 il suo nome è legato a quello di Vasco al fianco del quale ha suonato negli Lp Rock, collaborando in alcuni dei brani più celebri a livello nazionale ed internazionale come Rewind, Buoni o cattivi e Il mondo che vorrei. Quest’anno Daniele Durante, direttore artistico della Notte della Taranta, lo ha fortemente voluto nel parterre di ospiti che animeranno la notte più lunga ed emozionante dell’estate salentina.
Questo è un anno speciale per lei, si festeggiano i 20 anni di carriera con Vasco Rossi e il primo alla Notte della Taranta, come ha vissuto questo invito?
«In realtà sono 22 anni in totale con Vasco, se contiamo oltre ai live anche il primo disco. Questo invito mi ha fatto molto piacere, lo scorso anno sono passato alle prove generali, ero reduce del Modena Park, e mi è piaciuto molto. So di aver visto solo una minima parte della Notte della Taranta e quest’anno vorrei viverla al 100%, tra l’altro conosco da oltre 40 anni e stimo molto Daniele Durante quindi sono davvero onorato di partecipare. Ti racconto una curiosità, ho visto che James Senese sarà ospite come me, lo rincontro dopo 43 anni, nel 1975 con la mia prima band feci da spalla ad un suo concerto con i “Napoli centrale” in un teatro di Trepuzzi, era uno dei miei primi concerti e quella notte mi ritroverò di nuovo sul palco con lui, chissà se si ricorderà di me».
Nemola è andato via dal Salento a soli 21 anni, per inseguire il sogno di una carriera nel teatro, poi il suo percorso si è ampliato nella musica ed è diventato polistrumentista, esperto di elettronica, ha suonato jazz, dance, new wave fino ad arrivare al rock. Che rapporto ha con la musica tradizionale e la pizzica?
«Ho lavorato tanto con le tradizioni popolari, all’inizio facevo jazz meridionale. Sono sempre stato interessato alle contaminazioni, essere ad una serata così è per me un invito a nozze, so già che mi divertirò tanto. Inoltre mi piace molto l’intervento che farà Andrea Mirò, sta restituendo un valore originale alla musica tradizionale».
Quest’anno la Taranta incontra il rap e tanti artisti napoletani e stranieri, ha dato uno sguardo agli altri ospiti? Che idea si è fatto?
«Sono molto curioso di ascoltare Clementino, e non sono tra coloro che credono che il rap sulla pizzica sia un abbinamento azzardato. Io sono stato anche produttore dei Sud Sound System e spesso inserivamo dei sound tradizionali nei free style. La pizzica ha il potere di farti venire la pelle d’oca in strutture molto semplici, questo è vero, ma arriva con una potenza incredibile e creare un’atmosfera nuova e travolgente: sarà divertente».
Chi tipo di esibizione sarà la sua per la Notte della Taranta?
«Non lo so ancora, verrò certamente i primi di agosto per partecipare alle prove. Sarà molto free come approccio, sarà stimolante confrontarmi con un’orchestra popolare grande e strutturata. Cercherò di non forzare nulla e di improvvisare, divertendomi».
Nella Notte della Taranta il Salento si esprime in una vetrina internazionale, quale sarà il suo messaggio?
«Il solito: divertimento ai massimi livelli con la musica della mia terra».
 
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