A cinema per tre giorni i concerti di Renato Zero

A cinema per tre giorni i concerti di Renato Zero
di Paola TROTTA
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Domenica 18 Marzo 2018, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 12:15

I concerti Renato Zero diventano un film. Arriva nelle sale solo il 19, 20 e 21 marzo “Zerovskij - Solo per Amore”, lo spettacolo ideato, scritto e diretto da Renato Zero in tour la scorsa estate che ha registrato ovunque il sold out, sorprendendo ed entusiasmando la critica e il pubblico. Un progetto live innovativo e senza precedenti, che ha unito musica alta, prosa e cultura pop.
Lo spettacolo è ambientato in un'improbabile stazione ferroviaria, Stazione Terra, ultima frontiera possibile del nostro tempo, diretta dal misterioso Zerovskij(Zero), tra reale e irreale. In scena Amore, Odio, Tempo, Morte e Vita, non più come concetti astratti ma finalmente umanizzati, pronti al confronto amaro, ironico, tenero e spietato con un figlio di nessuno, Enne Enne, e i due viaggiatori di sempre, Adamo ed Eva. Dio medita sulla bellezza del disegno originario devastato dalla cupidigia dell’uomo e accenna misteriosamente ad un nuovo progetto per il mondo. Treni e sogni intanto partono e arrivano, contrappuntati dagli annunci degli altoparlanti e da improbabili spot pubblicitari.
Non solo un concerto, ma anche un'opera teatrale, che ha coinvolto un folto gruppo di professionisti, esattamente in scena 118 tra 62 elementi d’orchestra, 30 di coro, 5 nella sezione ritmica, un direttore d’orchestra, un direttore del coro, un coreografo e 12 ballerini. E ancora 7 giovani attori, fuori scena la voce ipotetica dell’Altissimo, 5 doppiatori per gli annunci diramati dalla Stazione Terra, prodotto da Tattica (la società fondata da Zero) e distribuito da Lucky Red di Andrea Occhipinti.
 

 

"Ho avuto il coraggio di tentare una carta 'rivoluzionaria': ho messo a frutto tutte le esperienze che ho fatto in teatro, da 'Hair' a 'Orfeo 9' di Tito Schipa Jr.” spiega Renato Zero durante la conferenza stampa alla Casa del Cinema di Roma, dopo la proiezione in anteprima. “Volevamo sfuggire dai soliti schemi e dalle solite forme della canzone, dal compiacimento e dalla compiacenza di consegnare al pubblico dei fedelissimi come dei semplici appassionati sempre le solite cose. Penso a canzoni come 'Il cielo' e 'Triangolo': non se ne poteva più, stavolta bisognava dargli qualcosa di più. La musica esce così da certi obbligati confini. Dalla prospettiva di sentirsi relegata nello spazio di pochi asfittici minuti. Per me questa rappresenta l’occasione di tornare ad essere ancora l’imprevedibile sobillatore di coscienze. L’esagerato. Il visionario. Quello che rinuncia alla ‘cassetta’ per rappresentarsi in tutta la sua ecletticità. Ho fatto lavorare 120 persone sul palco e attraversato l’Italia con dei tir pieni di umanità”. E poi commenta “Sono molto emozionato oggi, perché ho 67 anni, la vita non voleva sorridermi e l’ho costretta a farlo, mi ritrovo amici e collaboratori eccezionali. L’Italia non è il Paese che credevo di ritrovarmi, ma sono ancora in tempo a lavorarci sopra, fate altrettanto”.
A dirigere l’opera, Vincenzo Incenzo che segue Renato Zero da più di 35 anni e si presenta in una nuova versione arricchita da contributi inediti, si avvale della regia video di Gaetano Morbioli per Run Multimedia.
Un bel viaggio musicale di oltre 2 ore di spettacolo registrate durante le rappresentazioni svolte in una delle location più suggestive d’Italia, l’Arena di Verona. 

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