Brindisi, segnali di forza. E la città sogna il ritorno in serie C

Brindisi, segnali di forza. E la città sogna il ritorno in serie C
di Dennis MAGRI'
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Venerdì 17 Marzo 2023, 05:00

(foto Andrea Baldassarre) - Niente trasferta? E allora tutti sugli spalti dello stadio Fanuzzi. Circa un migliaio di tifosi del Brindisi, centinaio in più o in meno, mercoledì sera hanno accolto la squadra di rientro da Barletta, dove qualche ora prima era arrivata una strepitosa e scoppiettante vittoria, per 4-1, contro la diretta rivale per i vertici della classifica. «Siam come il vento, non puoi fermarci», ha intonato la parte calda del tifo biancazzurro: e se per vento s’intende quello che ha soffiato proprio nella serata di mercoledì… è facile intuire quanto sia irrefrenabile la voglia di continuare a sognare. Completamente travolti nel pieno di passione del proprio pubblico anche i calciatori, in prima linea a saltare e cantare con chi gli ha manifestato un amore incondizionato. Quasi un peccato per la formazione guidata da Ciro Danucci che la sosta arrivi proprio ora, in un momento di forma straordinario e brillante. Il primo posto dista appena tre lunghezze, anche se la Cavese scenderà in campo nel weekend contro il Lavello in una gara che vede i campani strafavoriti. Ma nel calcio parla il campo e Santoro e compagni sperano di poter trascorrere la lunga pausa con gli abbaglianti puntati sulla capolista.

Poi, con uno scontro diretto da giocare, può accadere di tutto. «Credo che l’atteggiamento sia stato importantissimo - ha dichiarato il presidente Daniele Arigliano, ai microfoni di Antenna Sud, dopo la sfida di Barletta - i ragazzi si sono calati nella parte in maniera perfetta, disputando una partita che sapevano dovesse essere valida dal punto di vista tecnico e caratteriale. Abbiamo affrontato una squadra che, dalla sfida dell’andata, ci è sempre stata davanti, in uno stadio importante e con un tifo caldissimo. Siamo riusciti a sorpassarli – ha proseguito il numero uno biancazzurro – dimostrando di poter ambire in alto. Ora aspettiamo le gare di domenica. Il -3 è un effetto importante, bisogna aspettare che giochino le nostre dirette avversarie, sperando che qualcosa possa girare nel verso sbagliato anche alle squadre che ci precedono». Adesso il rush finale, dopo la sosta, ma Arigliano ci crede e si fida dei suoi: «Stiamo disputando finali da sei partite, ce ne attendono altrettante: la squadra ha dato un segnale forte, dimostrando attaccamento anche all’allenatore. E Danucci stesso ha dimostrato che siamo la migliore squadra del torneo dal punto di vista del gioco, giochiamo al calcio su qualunque campo. Ci aspettano sei finali, adesso c’è una piccola pausa e poi con il Fasano riprenderemo la nostra corsa».

Una Serie C che l’intera città chiede a gran voce. E se ci spera ancora è perché il progetto societario permette di farlo. Un anno fa, di questi tempi, i biancazzurri erano in lotta per non retrocedere in Eccellenza. Oggi “la cura Arigliano” consente ai tifosi di sognare un traguardo che manca dalla stagione 1989-1990, ultima esperienza in Serie C1 con Flores presidente del club (nel 2010/11, con Galigani presidente e in panchina prima Florimbi e poi Rastelli, invece l’ultima volta in Serie C2). Sembra passata una vita da allora, ma se c’è una certezza è che squadra, staff tecnico e società lotteranno fino all’ultima goccia di sudore per tentare il grande salto tra i professionisti e riportare Brindisi nel grande calcio.

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