Per tutte queste ragioni il punto conquistato ieri dal Lecce vale oro. Ha ragione quindi il tecnico Gotti ad affermare che la sua squadra ha giocato una gara intelligente. Se si fosse lasciata prendere dal nervosismo, e ci poteva pure stare visto tutto quello che è accaduto in campo dall’inizio alla fine, l’epilogo probabilmente sarebbe stato amaro. E invece, Blin e compagni hanno avuto la pazienza di saper aspettare il momento giusto per sferrare il colpo letale con Krstovic, ben assistito dal redivivo Almqvist, dopodiché sono stati pure sfortunati. Perché per due volte il portiere Scuffet è stato salvato dai legni della porta sui colpi di testa di Baschirotto prima e di Sansone dopo, quindi l’estremo difensore cagliaritano ha dovuto fare gli straordinari per evitare che il destro violento da fuori area di Blin finisse nel sacco. Per il Lecce sarebbe stata l’apoteosi per un traguardo raggiunto con tre giornate d’anticipo. Alla fine però è arrivato soltanto un pareggio, comunque gradito, che rimanda solo di pochi giorni l’appuntamento con la salvezza.
Di sicuro, basterà battere l’Udinese nel prossimo turno casalingo, fissato per lunedì 13 maggio, alle ore 18.30, per dare inizio ai festeggiamenti. Chissà, potrebbe bastare pure un punto, se le rivali dovessero in qualche modo inciampare in dirittura dello striscione del traguardo. Quel che importa è che il destino del Lecce dipende soltanto dal Lecce ed è qualcosa di straordinario per una squadra che, a tre giornate dalla fine del campionato, ha già conquistato un punto in più rispetto ai 36 finali della passata stagione.
Contro l’Udinese mancherà Piccoli, arrivato ieri alla quinta ammonizione stagionale. Per l’attaccante bergamasco scatterà la squalifica per un turno. Un’assenza pesante, questo sì, ma che non deve preoccupare più di tanto Gotti che sa di poter contare su valide alternative, da Sansone a Pierotti, allo stesso Almqvist, ieri finalmente decisivo con il primo assist della stagione. Allora non resta che preparare le bandiere, la festa sta per iniziare.