Centinaio: «Non andrei mai lì per turismo, l'Ilva deve continuare a produrre». Il sindaco: «Non viene in vacanza qui? Ci offende»

Centinaio: «Non andrei mai lì per turismo, l'Ilva deve continuare a produrre». Il sindaco: «Non viene in vacanza qui? Ci offende»
4 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Giugno 2018, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 21:29
TARANTO - «L'Ilva deve continuare a essere un sito produttivo, io non andrei in vacanza lì. A meno che non diventi una grande Eurodisney. In Italia ci sono decine di località da valorizzare e io vorrei concentrarmi su di quelle». Attorno a queste parole, pronunciate dal ministro dell'agricoltura e del turismo Centinaio in un'intervista pubblicata oggi dalla Stampa, è nata una forte polemica che lo stesso componente del governo ha poco fa cercato di spegnere promettendo di venire presto a Taranto.
«Nei prossimi giorni sarò a Taranto per confrontarmi con gli operatori turistici di quella zona per trovare nuove prospettive e progettare insieme il futuro del settore». Così il ministro, poco fa, in una dichiarazione resa all'Ansa. 
Centinaio aveva risposto a una domanda del giornalista che gli chiedeva cosa pensasse dell'idea di Beppe Grillo di riconvertire l'Ilva per realizzarne un grande centro turistico affacciato sul mare di Taranto. La sua risposta ha generato la reazione del Pd tarantino, che ha invitato Centinaio «a venire a Taranto per ammirare le bellezze naturali» e le eccellenze culturali a cominciare dal Museo.  Per il governatore Emiliano, invece, quella di Centinaio 
è stata «una dichiarazione molto impegnativa per un Ministro, perché vuol dire che c'è una compromissione dello stato di salute così grave che bisognerebbe
immediatamente intervenire».
Poco dopo, le dichiarazioni del ministro all'Ansa che testimoniano il tentativo si spegnere la polemica.  Per Centinaio «lo straordinario territorio tarantino deve essere telato e promosso. Le parole del Governatore Emiliano sono evidentemente pretestuose e non tengono conto di quanto realmente detto da me nell'intervista. Io rispondevo alla provocazione lanciata da Beppe Grillo riguardo la riconversione in parco giochi. Lo ribadisco: io non voglio andare in vacanza all'Ilva perché - sottolinea il ministro - è un sito produttivo importante e
voglio che rimanga tale».
Si dice offeso, invece, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. «La aspetto a Taranto, magari anche con il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo
Salvini che so essere un amante della Puglia, ma che
probabilmente non conosce ancora Taranto. Questa è la stagione
ideale, Ministro Centinaio. E dopo mi dirà se l'unica proposta
che vorrà farmi è l'Eurodisney».
«Amio parere- aggiunge il sindaco di Taranto -  il ministro del turismo ha l'obbligo di promuovere ogni angolo del paese che rappresenta. Anche il luogo
meno avvenente deve essere messo da lei in condizione di creare sviluppo e turismo. Quindi non può andare in giro dichiarando che non andrebbe mai in vacanza in questa o quella città d'Italia». Non può dirlo «neanche di Taranto - conclude il primo cittadino - nonostante lei sia dirigente del partito antimeridionale per eccellenza come era (?) la Lega Nord. Ilva non è una località turistica ma una industria, un luogo di lavoro cheva messo in sicurezza. Per il bene dei cittadini e dei lavoratori. Accetti un consiglio, lasci perdere
Eurodisney».
Risentita anche la reazione del presidente della Camera di commercio, Luigi Sportelli:  «Ho letto con grande stupore le dichiarazioni del ministro Centinaio. Credo che la questione Taranto meriti non solo attenzione, ma anche un approccio istituzionale e non, invece, superficiale come quello adottato dal neo ministro. Le problematiche che la nostra città e l’intera provincia stanno affrontando in questi anni sono molto complesse ed è indispensabile che il Governo le tratti e ne parli in ogni occasione con grande serietà, evitando affermazioni leggere. Ad ascoltarle ci sono i cittadini, i lavoratori, gli imprenditori e le Istituzioni di un territorio che prova faticosamente a risollevarsi, diversificando le attività produttive e facendo emergere le eccellenze. Ad essi il ministro dovrebbe rispondere ed è a loro che dovrebbe dare soluzioni condivise e strumenti. Non servono letture frettolose e, in verità, inopportune e non serve neanche continuare a “ridurre” Taranto a Ilva che è solo una parte del tessuto produttivo locale. Il tema, infatti, non è se Ilva debba diventare o meno un parco divertimenti e non è neppure questo l’unico motivo della nostra reazione di sorpresa di fronte alle parole del Ministro. Il tema è guardare a Taranto nelle sue molte dimensioni, accelerando le decisioni prioritarie (si consideri la drammatica crisi di alcuni comparti, fra i quali quello industriale) e accompagnando quest’area verso lo sviluppo delle sue enormi potenzialità ancora non pienamente espresse, fra le quali, appunto, le attività turistiche e quelle legate all’agroalimentare ed alla cultura».



 
© RIPRODUZIONE RISERVATA