Falck-Yilport: collaborazione per i parchi eolici offshore. A Taranto l'assemblaggio degli impianti per Brindisi e Otranto

Il terminal container di Taranto in concessione a Yilport
Il terminal container di Taranto in concessione a Yilport
di Domenico PALMIOTTI
4 Minuti di Lettura
Sabato 18 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:13

«Nell’ultimo incontro avuto col management di Yilport ci è stata evidenziata l’importanza che la società terminalista attribuisce all’accordo raggiunto nei mesi scorsi con Falck Renewables e BlueFloat Energy per l’uso di alcune aree del terminal di Taranto per la costruzione dei nuovi parchi eolici offshore in Puglia. Il discorso sta andando avanti. Pare che sia stata anche chiesta dalle due società un’ulteriore area. Va bene, tuttavia il nostro giudizio su Yilport non parte da qui ma dall’occupazione e dal traffico container che il terminalista ci assicura». 
Così parla a "Quotidiano" Carmelo Sasso, segretario Uil trasporti, a proposito del ruolo del terminal e di Yilport nella realizzazione dei parchi eolici galleggianti offshore al largo delle coste adriatiche pugliesi.

Le previsioni

A Taranto, in particolare, dovrebbe essere assemblato il parco offshore che sarà costruito al largo di Otranto e forse un altro che le due società hanno messo in cantiere per la Calabria. 
«Il discorso che Yilport ha aperto con Falck Renewables e BlueFloat Energy interessa anche a noi e sarà oggetto della verifica più approfondita che avremo col terminalista nelle prossime settimane - dice a "Quotidiano" Sergio Prete, presidente dell’Authority -. Conosciamo la questione nelle linee generali e pensiamo che prima Yilport, Falck Renewables e BlueFloat Energy devono definire e chiudere gli accordi tra loro e poi investire l’Authority. Spetta a noi, infatti, autorizzare un nuovo insediamento ed una nuova attività sulle aree del terminal date in concessione». 
L’interesse che, lato Taranto, ruota attorno al progetto è soprattutto sugli sviluppi industriali, occupazionali e di filiera che possono nascere, più che sull’occupazione dell’area.

L'accordo con il Politecnico di Bari


Ieri, intanto, le due società nate dal partenariato tra Falck Renewables (adesso si chiama Renantis) e BlueFloat Energy hanno annunciato la firma di un accordo col Politecnico di Bari.

Le due società in questione sono Kailia Energia e Odra Energia. Investiranno rispettivamente al largo di Brindisi e di Otranto. 


L’intesa con PoliBa ha durata triennale ed è nei campi della ricerca, formazione e sperimentazione. Con l’obiettivo di sviluppare i parchi eolici marini galleggianti, le società interessate all’investimento nel campo delle fonti rinnovabili e il PoliBa svilupperanno tutto ciò che attiene la ricerca finalizzata alla progettazione, costruzione e manutenzione degli impianti oltre che alla creazione di una filiera industriale dedicata ai parchi eolici marini. Prevista anche la sperimentazione di tecnologie all’avanguardia tramite progetti pilota o la partecipazione congiunta a programmi di ricerca nazionali e internazionali. 
Inoltre nel campo della formazione si darà vita a tirocini per studenti e neolaureati, stage, supporto nelle di tesi di laurea, borse di studio e corsi specialistici. 

Il rettore e l'azienda


Per Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari, «la transizione energetica richiede sinergie efficaci tra università e impresa, come quella che formalizziamo con Kailia Energia e Odra Energia, per centrare l’obiettivo comune di un vero sviluppo sostenibile. In particolare, le energie pulite saranno centrali nei prossimi anni e noi vogliamo sostenere il cambiamento con la ricerca, l’innovazione tecnologica e una formazione adeguata alle nuove esigenze del mercato del lavoro». 
Secondo Ksenia Balanda, direttore generale eolico marino Italia del partenariato Renantis-BlueFloat Energy, l’accordo con PoliBa «ci permetterà di promuovere soluzioni innovative in grado di generare quel valore condiviso con il territorio, per noi asset imprescindibile nello sviluppo dei due nostri parchi eolici marini, Kailia e Odra». 

L'intesa con Yilport


L’intesa con Yilport, come detto, prevede che le aree del terminal container siano usate per l’assemblaggio e la costruzione dei parchi eolici. Attività, quest’ultima, che avverrà usando la materia prima, l’acciaio, fornita da Acciaierie d’Italia, ex Ilva, la quale in cambio riceverà energia rinnovabile per le esigenze del ciclo produttivo. Il progetto e lo scambio che ne è alla base sono stati annunciati anche dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e dall’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA