Leonardo, commessa miliardaria dall'Arabia: a Grottaglie si costruiranno 121 boeing per la compagnia Riyad Air

Leonardo, commessa miliardaria dall'Arabia: a Grottaglie si costruiranno 121 boeing per la compagnia Riyad Air
di Domenico PALMIOTTI
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Venerdì 17 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 07:42

La crisi del 2021 e del 2022 Leonardo Aerostrutture se l’è lasciata alle spalle. Lo hanno detto un mese fa i vertici della divisione ma lo evidenziano, soprattutto, la ripresa del lavoro nel sito di Grottaglie, dove quest’anno non ci sarà neppure un’ora di cassa integrazione, il progetto del drone europeo della Difesa, Euromale, che cammina, gli altri progetti che avanzano anch’essi e il rifiorire degli ordini per il 787, l’aereo di Boeing che ha fatto nascere lo stabilimento di Grottaglie diversi anni fa.

Le prospettive

Il tutto s’inserisce in un quadro dell’aerospazio pugliese che, mette in luce Monitor distretti di Intesa San Paolo su dati Istat, nel terzo trimestre del 2022 ha espresso un aumento in valore del 24,9 per cento dopo alcuni periodi negativi. Il distretto aerospaziale pugliese nei primi 9 mesi del 2022 ha visto l’export attestato a 234 milioni di euro. Rispetto allo stesso periodo del 2021, c’è una flessione di 38 milioni, ma la tendenza è poi cambiata nel terzo trimestre diventando di segno positivo col 24,9.
Venendo invece al 787, è di qualche giorno fa la notizia che dall’Arabia Saudita è arrivato alla compagnia americana l’ordine per 121 esemplari da ripartire tra la compagnia di bandiera Saudia e il nuovo vettore Riyadh Air
Il contratto, secondo i prezzi di listino, è valutato 37 miliardi di dollari.

L'accordo

L’intesa tra le parti ha richiesto tre anni di negoziato.

E prevede un ordine fermo per 78 velivoli e un’opzione per altri 43. Solo per Saudia (Saudi Arabian Airlines) l’ordine riguarda 49 aerei: 39 ordinati e 10 opzionati. Il lancio della Riyadh Air da parte del fondo sovrano saudita, Saudi Arabia Public Investment Fund e la crescita di Saudia, ha scritto “Il Sole 24 Ore”, fanno parte di una più ampia strategia per diversificare la sua economia basata attualmente sul petrolio.

L’Arabia Saudita spera infatti di diventare un hub dell’aviazione globale e di attrarre 100 milioni di visitatori all’anno entro il 2030. Quelli arabi sono ordini che delineano uno scenario promettente per Leonardo, che è un partner di Boeing, e per i siti di Grottaglie e Foggia, che costruiscono, rispettivamente, le sezioni centrali e posteriore centrale della fusoliera e lo stabilizzatore di coda del 787. Prima delle due compagnie saudite, Boeing aveva ricevuto (e soddisfatto) un ordine di 100 esemplari del 787 da United Airlines. Si sta quindi riprendendo il mercato del 787 dopo la brusca frenata imposta dalla pandemia e dalla riduzione dell’attività delle grandi compagnie. Anche se il programma del 787 «continua a un ritmo di produzione basso», vi è tuttavia «l’intenzione di aumentare la produzione a cinque esemplari al mese alla fine del 2023 e a 10 al mese nel periodo 2025/2026», ha dichiarato di recente Dave Calhoun, presidente e amministratore delegato di Boeing.

Mentre il 21 febbraio, in una call con i giornalisti di Puglia e Campania, Lucio Valerio Cioffi, direttore generale di Leonardo, e Stefano Bortoli, direttore della divisione Aerostrutture nella quale è collocato il sito di Grottaglie, hanno sottolineato che «il B787 era ed è ancora uno dei prodotti di punta del costruttore americano Boeing. Leonardo è sempre stata confidente sulle buone prospettive commerciali del programma con risalita dei rate mensili e dei volumi dello stabilimento». Grottaglie, hanno detto i due manager, «in anni passati ha costruito anche 164 fusoliere per il 787. Oggi quei livelli sono lontani, ma il sito è comunque in ripresa. In base a numeri e dati Boeing, si stimano 50 fusoliere in quest’anno poiché stanno riprendendo le consegne ai clienti». Circa il 2024, hanno aggiunto, «la crescita dipenderà dalla capacità di Boeing. Sinora i problemi che ha avuto la compagnia hanno influenzato tutta la catena di fornitura tra velivoli rilavorati e in fase di rilavorazione, altrimenti la ripartenza sarebbe stata più ampia».


Nelle ultime settimane, tuttavia, c’è stata per il 787 una pausa di produzione, dovuta al fatto, ha spiegato Boeing, che la FAA, la Federal Aviation Administration, l’ente statunitense che sovrintende ai controlli dell’aviazione civile, «nell’esaminare i registri di certificazione, ha scoperto un errore di analisi da parte di un nostro fornitore relativo alla paratia anteriore pressurizzata del 787». «Abbiamo informato la FAA - ha dichiarato Boeing - e messo in pausa le consegne del 787 mentre completiamo l’analisi e la documentazione richieste. Non vi è alcuna preoccupazione immediata per la sicurezza del volo per la flotta in servizio. La produzione continua e non ci si aspetta che questo aumenti la rilavorazione sugli aerei». «Stiamo comunicando con i nostri clienti e continueremo a seguire le indicazioni della FAA - ha puntualizzato Boeing-. Anche se le consegne a breve termine ne risentiranno, in questo momento non prevediamo un cambiamento delle nostre previsioni di produzione e consegne per l’anno corrente». 

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