Ilva, Taranto e la Regione inviano proposta in 21 punti
In mattinata l'incontro in Ministero

Ilva, Taranto e la Regione inviano proposta in 21 punti In mattinata l'incontro in Ministero
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Mercoledì 10 Gennaio 2018, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 20:28
La Regione Puglia e il Comune di Taranto hanno messo a punto la bozza per l'accordo di programma sull'Ilva. E l'hanno inviata al governo. Se sarà accettata il governatore pugliese Michele Emiliano e il sindaco di Taranto, Michele Melucci hanno annunciato che ritireranno i ricorsi. «Ci aspettiamo ora di essere convocati dal presidente del consiglio Paolo Gentiloni», hanno detto al termine della lunga riunione che è servita a mettere a punto il documento. La bozza dell'accordo di programma è composto da 21 articoli e contiene modifiche e integrazioni alla proposta di protocollo di intesa inviata nei giorni scorsi dall'Esecutivo. Ci sono le indicazioni arrivate da tutte le diverse associazioni e istituzioni del territorio. Ci sono l' applicazione della legge pugliese sulla Valutazione previsionale del danno sanitario. E, per quanto riguarda la decarbonizzazione, si chiede la conferma da parte di Am Investco (Ami) del «proprio impegno contrattuale a utilizzare tecnologie non a carbone nel processo produttivo, allorquando tale tecnologia si dimostri economicamente sostenibile. »Su alcune questioni particolarmente critiche - spiegano gli amministratori pugliesi - resta un po' di distanza con le posizioni del governo, ma siamo pronti a dialogare nell'ottica dell'interesse più generale che è quello della conclusione della trattativa».


L'incontro al Mise tra sindacati e Bellanova

A Roma intanto si è tenuto il tavolo sul Piano Industriale, che vede protagonisti i sindacati e la società Am InvestCo capitanata dal colosso siderurgico ArceloMittal, assente il ministro Carlo Calenda, presenti la viceministro Teresa Bellanova (veterana della trattativa, la segue per il governo da quando era sottosegretario al Lavoro), i rappresentati sindacali, l'azienda e i commissari straordinari. Il tavolo è durato due ore ed è servito ad ArcelorMittal ad illustrare ai sindacati il quadro dei loro investimenti in vista della visita agli stabilimenti Mittal di Gand in Belgio il 15 e il 16 gennaio. Incontro interlocutorio, sul quale, ha gravato il senso di incertezza dato dal ricorso ancora pendente al Tar di Lecce. Incertezza non fugata dalla garanzia, ribadita da Bellanova, che il piano industriale non sarà comunque modificato dall'Intesa fra Governo ed Enti Locali sul Dpcm ambientale. «Mittal non comprerà Ilva se il ricorso resta in piedi», ha ribadito il presidente di Federacciai Antonio Gozzi I sindacati, da parte loro hanno cercato di arrivare al punto più importante: l'analisi sito per sito, produzione per produzione. È lì che Fiom, Uilm e Fim cercheranno di raggiungere l'obiettivo »zero esuberi, obiettivo sul quale i sindacati sono univoci. Il viceministro Bellanova ha chiesto alle parti un'accelerazione per febbraio, »una non stop« di trattativa che dovrebbe portare a un accordo entro la prima metà di febbraio, se si riesce, già l'8 febbraio. Un'intesa azienda-sindacati è necessaria per arrivare alla cessione degli asset di Ilva ad AmInvestCo, ma resta difficile immaginare che AmInvestCo proceda all'acquisizione se non sarà definito il quadro ambientale. Durante l'incontro, i sindacati hanno chiesto all'amministrazione straordinaria di far ripartire le linee produttive ancora ferme. Oggi abbiamo i laminatoi fermi, la zincatura 1 ferma, mentre Fincantieri, come FCA, continua ad approvvigionarsi di acciaio fuori dall'Italia. Anche i tubifici sono fermi, e invece potrebbero sfruttare le commesse per 8500 tubi di Snam« ha detto Marco Bentivogli (Fim). »Se il piano industriale resta quello che prevede una produzione di 10.000 tonnellate gli esuberi non ci sono, anzi bisogna assumere« ha ribadito il segretario della Uilm Rocco Palombella. Francesca Di Re, segretario generale della Fiom, è il leader sindacale che lascia trasparire in modo più diretto la sua insoddisfazione: Questo tavolo non è ancora iniziato per davvero, siamo ai preliminari« dice. »Non abbiamo ancora iniziato l'esame sito per sito. Se si pensa di relegare la trattativa sugli esuberi, in fondo si sbaglia. Per noi esuberi non ce ne devono essere«. Il prossimo incontro al Mise è fissato il 17 gennaio per il tavolo su Cornigliano.
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