Infiltrazioni mafiose, sciolto il Consiglio comunale di Manduria

Infiltrazioni mafiose, sciolto il Consiglio comunale di Manduria
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Giovedì 26 Aprile 2018, 17:21 - Ultimo aggiornamento: 17:25
MANDURIA - Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'interno Marco Minniti, a norma dell'articolo 143 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (Tuel), ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Manduria, in ragione delle riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata. L’accesso antimafia per il comune di Manduria, il secondo in cinque anni (il primo si concluse con l’archiviazione del ministro dell’Interno), era stato disposto dallo stesso ministro Minniti il 28 agosto 2017. Tutto nasce dall’inchiesta della Distrettuale antimafia di Lecce denominata «Operazione impresa» che il 4 luglio dello scorso anno aveva fatto scattare i provvedimenti restrittivi a carico di 27 persone tra politici, imprenditori e pregiudicati tra i comuni di Manduria, Sava, Avetrana, Erchie ed altri centri della provincia di Lecce e Taranto. Tra i politici manduriani coinvolti c’era l’ex presidente del consiglio Nicola Dimonopoli e l’ex assessore Massimiliano Rossano. Il primo accusato di scambio elettorale mafioso, il secondo di associazione mafiosa.
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