«I Giochi del Mediterraneo sono troppo importanti, bisogna restare uniti, si mettano al bando stucchevoli speculazioni».
È quanto afferma Rinaldo Melucci, presidente della Provincia e sindaco di Taranto che invita così ad un maggiore senso di responsabilità per non danneggiare il territorio per ragioni di mera propaganda politica. Il riferimento è alle forze di opposizione fuori e dentro Palazzo di Città.
Gli attacchi
«Leggiamo tutti i giorni - dice - ricostruzioni fantasiose sul percorso dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026. Gente poco seria e poco informata coltiva sempre questa passione morbosa per il disfattismo e i complotti, perché non ha chiari gli iter e le difficoltà oggettive di una così grande impresa, o forse perché rende più popolari urlare ai quattro venti, invece che sostenere concretamente la città e le sue istituzioni, che sono al lavoro per restituire una immagine positiva, buone pratiche ed opportunità economiche alla comunità ionica. Se, poi, queste persone abbiano obiettivi nascosti non lo sappiamo, ma se ne facessero una ragione, noi amiamo Taranto sopra ogni altra cosa e certe polemiche non ci condizionano minimamente».
Il chiarimento
Melucci fa, dunque, chiarezza sulla serietà dell’impegno: «Il contratto - si perché di un documento formale con validità giuridica si tratta - lo ho firmato io a Patrasso nel 2019 ed è il Comune che versa ogni anno diritti finanziari al Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo, sulla base di un Masterplan operativo che tutto può revisionare, fino all’ultimo giorno prima della grande manifestazione sportiva dell’estate 2026, tranne che l’entitling city, cioè la città ufficialmente ospitante, che è Taranto».
Gli altri lavori
Il sindaco e presidente della Provincia annuncia, infine, che se i 150 milioni già garantiti dal governo ed i 50 milioni promessi dalla Regione, insieme con le partnership private a cui si sta lavorando, non dovessero risultare del tutto sufficienti, l’Amministrazione è già in intesa con tutti gli stakeholder istituzionali che non verranno limitati in alcun modo i progetti dell’entitling city e che si interverrà eventualmente sulla lista di impianti sussidiari, localizzati altrove nel piano originale.