Il "miracolo" della vita: la storia dei due gemelli nati contro il parere dei medici

La famiglia ritratta nella quarta di copertina del libro
La famiglia ritratta nella quarta di copertina del libro
di Dino MICCOLI
3 Minuti di Lettura
Domenica 4 Novembre 2018, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 18:51
I libri quando sono pensati e scritti bene, racchiudono sovente alcune parole-chiave che diventano paradigmatiche per tutti. L’amicizia tra due compagni di scuola, l’amore coniugale, i frutti e lo scrittore. Mettendo insieme queste parole sarebbe interessante scoprire il resto, ma sarebbe difficile arrivare a quanto contenuto, invece, nel libro “Torneremo a scorrere” vergato dalle mani dello scrittore ed editore di San Giorgio Jonico, Aldo Moscatelli, i proventi della cui vendita saranno devoluti interamente in beneficenza.
L’amicizia è quella proprio tra lo scrittore, Aldo, e Marianna, compagni di scuola, ritrovatisi a 40 anni a raccontarsi le strade divise, tra alti e bassi. Marianna ha conosciuto la via coniugale grazie a Tony, suo marito, il resto della storia avrà come protagonisti, due gemelli. «Gianpaolo e Anna Sofia sono venuti al mondo di corsa», sintetizza in ultima di copertina, Aldo. «Per i medici erano aborti sopravvissuti al parto e in futuro, tutt’al più vegetali che non avrebbero né parlato né camminato». Nati prematuri a cinque mesi e mezzo. Ma nati. Perché – il libro racconta – c’è stato il tentativo di fermare quel doppio battito d’ali, i medici temevano per la salute della mamma. Lei, Marianna, ha fermato il tempo. Ha lottato perché Gianpaolo ed Anna nascessero. Semplicemente perché sentiva quel battito d’ali che chiedeva di prendere il volo. Marianna ha rischiato senza fare calcoli se non quelli dell’amore. E non è stato semplice. «Anna Sofia è nata morta – racconta Moscatelli – a dire il vero, quindi ha conosciuto prima la morte e poi la vita (extrauterina). Il numero di operazioni alle quali sono stati sottoposti fa impressione, tra polmoni, reni, appendici, retine e via dicendo. Gianpaolo ha avuto un’emorragia celebrale durante il parto, inoltre, e questo gli ha causato un ritardo cognitivo che, in seguito, si è accompagnato ad un presunto autismo».
Ma sia Marianna (lei di Manduria) sia Tony (lui di San Marzano di San Giuseppe) «non hanno fatto mancare nulla: né amore, né cure, né attenzioni costanti. Hanno corso insieme a loro, più di loro. Ed oggi i medici che osservano Gianpaolo e Anna Sofia stentano a riconoscere, in questi bambini di tre anni, i feti che non avrebbero dovuto sopravvivere per più di qualche settimana». Perché è vero che ancora oggi la rincorsa non è finita. «Marianna e Tony controllano carte, cercano risposte e non si capacitano. Perché ai loro occhi vedono due bambini in grado di comunicare e camminare. Aspirare alla felicità. Un bel mistero».
Pensando di avere incontrato quella che mediaticamente potremmo continuare ad apostrofare “malasanità”, o se volete leggerezza professionale, distrazione dalle vite degli altri. Marianna e Tony sono andati oltre incontrando anche belle persone, capaci, professionalmente votate alla missione e al dono della vita. Oggi questa storia che altrimenti sarebbe rimasta silente, grazie all’amicizia di Marianna e di Aldo Moscatelli, è diventato un libro che va in giro per luoghi. «Quando eravamo insieme a raccontare – rivela Aldo – Marianna diceva di essere con Tony in una sola parola: distrutti. Dopo questo passo fatto di incontri che hanno generato il libro, dicono di essere distrutti ma felici». Una felicità, nonostante il faticoso travaglio, che non si arena a pochi intimi. Se ne sono accorti in tanti che chiedono a gran voce il valore della presenza di Marianna e Toni insieme allo scrittore: saranno a Manduria il prossimo 10 novembre, ospiti della Asl territoriale e il 18 novembre a San Marzano. Un libro frutto della gratuità assoluta. I due piccoli protagonisti, Anna Sofia e Gianpaolo, per ora firmano autografi. Davvero: è solo un ghirigori colorato. Già, colorato di vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA