Natile, arriva la sospensione in attesa di altre decisioni

La sede della Provincia
La sede della Provincia
di Francesco CASULA
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Mercoledì 20 Marzo 2019, 09:39
Arriverà oggi il provvedimento di sospensione dal servizio di Lorenzo Natile, dirigente della Provincia di Taranto arrestato nell'inchiesta «T-Rex» che ha portato in carcere anche l'ex presidente dell'ente Martino Tamburrano.
Nei giorni scorsi, infatti, l'ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in via Anfiteatro e quindi, come previsto nei casi di arresto di un dirigente, l'ufficio del personale emette, come atto dovuto, la sospensione dalle funzioni in attesa di eventualità notizia da parte della magistratura. Un provvedimento che quindi viaggia di pari passo con le decisioni dei giudici in questa fase cautelare dell'indagine: se il tribunale del Riesame, per fare un esempio, dovesse annullare l'ordinanza nei suoi confronti, anche l'ente provinciale dovrà rivedere la misura adottata.
Contemporaneamente la procedura prevede l'apertura di un procedimento disciplinare: sarà l'organo indipendente di valutazione ad esaminare la vicenda e a decidere eventualmente la misura da intraprendere. Una misura che potrebbe arrivare fino al licenziamento, ma che nelle questioni penali resta solitamente sospeso fino all'emissione di una sentenza definitiva nei confronti dell'indagato.
A complicare le cose per Natile, però, sembrerebbero esserci tuttavia le novità introdotto della cosiddetto «decreto Madia» che ha esteso le cause di licenziamento per i dipendenti pubblici. Provvedimenti drastici, ben prima della sentenza, potrebbero infatti arrivare se il caso che riguarda Natile dovesse essere considerato tra i nuovi casi inseriti dall'Esecutivo Renzi. La posizione di Lorenzo Natile, stando agli atti dell'inchiesta, appare particolarmente delicata.
Leggendo l'ordinanza di custodia cautelare, emerge come il 63enne dirigente del 4° settore «Pianificazione ed Ambiente» della Provincia ionica sia indicato dagli inquirenti come la «longa manus» di Tamburrano: sarebbe stato lui «su mandato del Tamburrano» ad adottare, ad esempio, la delibera di ampliamento della discarica di Grottaglie Torre Caprarica in favore della società Linea Ambiente Srl.
Per il giudice Vilma Gilli, che ha disposto il suo arresto e la detenzione in carcere, «essenziale è stato il ruolo di Natile Lorenzo, il quale avrebbe dato impulso all'iter amministrativo rispetto allo stallo in cui versava»: una «consapevole partecipazione al mercimonio di pubbliche funzioni» conclamata dalle intercettazioni e dagli elementi raccolti dai finanzieri.
«Le conversazioni intercettate scrive ancora il magistrato nelle 190 pagine che compongono l'ordinanza hanno evidenziato che Natile era perfettamente a conoscenza dei fatti tanto che anche lui, come emerge da una conversazione era tra coloro che avevano contattato inutilmente Lonoce per sondare il grado di insoddisfazione di lui e del Venuti per il ritardo nella adozione della delibera».
Per il magistrato il suo operato insieme a quello di Tamburrano e di altri indagati finiti in carcere come Roberto Venuti e Pasquale Lonoce appare particolarmente spregiudicato: «non hanno avuto remore scrive il infatti il magistrato nel portare a conclusione gli accordi di corruttela nonostante le resistenze dell'opinione pubblica quanto alla discarica; la pubblicità che alcune emittenti televisive aveva fatto anche quanto a nomine di favore da parte del Tamburrano nel CTP- Trasporti Pubblici Locali; il sospetto di essere intercettati nel procedimento in corso». Non solo. Il giudice ha aggiunto che «il dato che sconcerta è il tipo di relazione tra le parti: non circoscritte operazioni di corruttela ma costante progettualità criminale».
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