Scambiato per una vipera e ucciso
ma era un serpente innocuo. E protetto

Scambiato per una vipera e ucciso ma era un serpente innocuo. E protetto
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Mercoledì 9 Maggio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 11:29
La vista di un serpente, lungo circa un metro, che strisciava tranquillamente sul marciapiede della scuola, ha creato il panico davanti all’istituto comprensivo G.L.Marugj di Manduria dove si è assistito a fughe spaventate e poi a scene di caccia all’ospite indesiderato che ha avuto la peggio. Il bailamme è accaduto quando mancavano pochi minuti all’uscita di scuola.
La presenza del rettile ha fatto scattare l’allarme così si sono mobilitati in tanti tra i numerosi genitori e nonni che attendevano l’uscita dei propri ragazzi. Il serpente, evidentemente disorientato e a sua volta impaurito da tanto pubblico, per trovare rifugio ha cercato di infilarsi in uno dei negozi situati di fronte all’istituto. Ed è stato allora che i «cacciatori» si sono dati da fare per impedire la fuga. Uno di loro che si era procurato un bastone, lo ha raggiunto sbarrandogli la strada e colpendolo alla testa. Uccidendolo. Il serpente in questione era un Colubro Leopardino dalla livrea molto colorata scambiata evidentemente per una vipera. Si tratta, si è capito dopo, di una specie protetta non velenosa molto diffusa soprattutto nel Mezzogiorno e in Puglia. Naturalmente il suo habitat naturale è la campagna dove si annida soprattutto tra gli anfratti dei muretti a secco. Non si comprende dunque la sua presenza in un centro così abitato e primo di verde e di appezzamenti di terreno.
 
Qualcuno, dopo l’esecuzione”, lo ha anche fotografato facendo girare l’immagine sui social dove si è alimentato un acceso dibattito tra genitori preoccupati e animalisti, la maggioranza questi ultimi che hanno condannato con veemenza il comportamento della folla. Tra questi anche il numero due di Legambiente Manduria, Fulvio Perrone: «Dalla foto – scrive su Facebook - sembra un raro Colubro Leopardino, animale raro e innocuo. Spero che le forze dell’ordine – aggiunge l’ambientalista - rintraccino chi lo ha ucciso per comminare la sanzione prevista per legge». Un altro ha giudicato l’azione da un punto di vista differente: «Chi ha ucciso quel serpente è ignorante due volte. Primo perchè ha ucciso un serpente innocuo, secondo perchè da vivo vale 300 euro».
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