Si riuniscono le Confraternite per l’aggiudicazione dei simboli

Si riuniscono le Confraternite per l’aggiudicazione dei simboli
di Francesca RANA
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Domenica 25 Marzo 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 15:25
Non è la solita domenica a Taranto, oggi. In questa giornata si vive, intimamente e nelle strade, una vera e propria vigilia della Settimana Santa Tarantina. I credenti si stanno recando nelle chiese ed assisteranno alla benedizione delle palme a San Cataldo verso le 9.30, in città vecchia, prima di andare a messa.
Al borgo, l’Orchestra di Fiati “Santa Cecilia”, con il patrocinio del Comune di Taranto, eseguirà le caratteristiche colonne sonore dei riti, tra Piazza Maria Immacolata e Piazza della Vittoria, verso le 11. I musicanti saranno costretti ad annullare il concerto, loro malgrado, solo se dovesse piovere molto forte. Il loro repertorio si è impreziosito grazie ad anni di ricerca e recupero di partiture del maestro Giuseppe Gregucci ed in Quaresima sono stati distribuiti gratuitamente agli appassionati quasi tutti i 3000 cofanetti, con 6 cd su 7 dedicati a 30 marce funebri della passione (uno alle 15 pastorali tarantine), finanziati attraverso il bando ministeriale sulla “Salvaguardia del Patrimonio musicale nazionale”, e donati a Biblioteca Comunale, confraternite ed associazioni (le ultimissime copie rimaste possono ancora essere richieste via mail a progettosantacecilia@libero.it, senza spendere nulla).
I confratelli si apprestano a riunirsi, in serata, nelle due assemblee tradizionali di aggiudicazione dei simboli della passione nel triduo pasquale. In questo cerimoniale, privato e riservato, si fanno offerte destinate alla vita confraternale ed a diverse opere di carità. L’Arciconfraternita del Carmine organizza il pellegrinaggio dei perdoni scalzi iniziato nel 1708, tra il giovedì santo alle 15, verso gli altari della reposizione, detti sepolcri (negli itinerari di “campagna” al borgo e “città” nell’isola, fino al venerdì santo) e la processione dei “Sacri Misteri”, il venerdì santo, tra le 17 ed il sabato santo mattina, arrivata al suo 253° anno, di una tradizione iniziata nel 1765 quando furono donate le due statue di manifattura napoletana, la bara di Gesù Morto e l’Addolorata. Si riunirà nelle prossime ore al Dipartimento Universitario Jonico, in via Duomo, laddove un tempo c’era il Convento di San Francesco, insieme agli iscritti al sodalizio. 
 
Il ricavato, ricorda il priore, Antonello Papalia, serve a sostenere la mensa di via Cavour, i confratelli bisognosi, le parrocchie, il Centro di Accoglienza Notturna al Palazzo Santa Croce, la stessa Chiesa del Carmine e recentemente sono stati restaurati i simulacri di Cristo all’Orto ed il Crocifisso. 
La Confraternita dell’Addolorata di San Domenico organizza un vero e proprio pellegrinaggio dell’Addolorata, tra il giovedì santo notte, sulla scalinata della Chiesa di San Domenico Maggiore ed il venerdì santo in tarda mattinata. L’origine di questo rituale si lega sia alla venerazione della Confraternita di San Domenico in Soriano nel 1670 sia al culto dell’Addolorata cresciuto tra il 1735 ed il 1870, fino ad arrivare a 348 anni di fede e religiosità popolare, tra i vicoli. Si riunirà nello stesso tempio verso le 18.30. Il priore, Raffaele Vecchi, ha elenca le opere sostenute: «Al “Casa”, Centro Addolorata Sostegno Alimentare, rivolto a circa 100 famiglie di Taranto vecchia, ogni 15 giorni, sono state movimentate in 4 anni circa 35 tonnellate di aiuti (50, i confratelli partecipanti). “L’Opera Sant’Anna” ogni giorno dalle 17 alle 19 apre la porta a chi gratuitamente cerca indumenti (gestiscono 20 confratelli). “Bianco sul Nero” serve ad aiutare 70 bambini di città vecchia a fare i compiti insieme alle suore del Sacro Costato. “Il Pendio” è la testata giornalistica mensile sulle attività divulgazione delle attività e lo spirito di evangelizzazione. “La Piccola Biblioteca” di 600 volumi è a disposizione di tutti. Tutte queste opere sono nate nel 2014 appena si è insediata questa amministrazione e, ringraziando il Signore, vanno a gonfie vele».
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