Melucci esce dal congresso Pd: «E' un circo, io non partecipo»

Melucci esce dal congresso Pd: «E' un circo, io non partecipo»
di Michele MONTEMURRO
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Sabato 14 Ottobre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 21:11
«Non posso aderire a questo circo, ho raccontato un altro modo di intendere la politica ai cittadini, il sindaco di Taranto si dissocia da questo congresso del Pd, non riconoscerà come interlocutori gli attori di questo scempio, e ne ha già dato notizia ai vertici regionali e nazionali». 
Rinaldo Melucci, tramite nota stampa, prende le distanze dal partito che lo ha candidato e lo ha fatto diventare primo cittadino. Divergenze causate dall’annullamento di alcune tessere realizzate dallo stesso Melucci, secondo quanto scritto dallo stesso giovedì a tarda sera al segretario regionale del partito, Marco Lacarra, con un messaggio al vetriolo inviatogli su WhatsApp e di cui “Quotidiano” è a conoscenza. Il sindaco, vicino ad Emiliano, nel messaggio spedito al segretario regionale, vicino a sua volta a Renzi, usa toni duri per spiegare che l’annullamento delle sue tessere sarebbe un modo per far contenta qualche persona che - diciamo così - dovrebbe essere estranea alla politica e alle istituzioni. Melucci quindi ha salutato Lacarra invitandolo a far fare il congresso ai suoi da soli, senza affannarsi in altri tentativi per cercare di ricostruire il quadro e ha rivolto gli auguri al candidato “renziano” alla segreteria provinciale, Giampiero Mancarelli. 
«Quando sono arrivato in politica, pochi mesi orsono, ho compreso abbastanza in fretta - scrive Melucci - che il rilancio della città ed una buona azione amministrativa nel tempo passavano per la crescita di una nuova classe dirigente e la capacità di fare vita di partito fondata su valori e competenze. Come a giugno ho ringraziato i quasi 27 mila tarantini che hanno voluto dare fiducia a questa visione, oggi posso ringraziare le quasi 1000 persone che, tra capoluogo e provincia, si sono riavvicinate alla politica cariche di entusiasmo e spirito di servizio, tesserandosi al Pd in vista della tornata congressuale ormai alle porte».
 
Secondo il primo cittadino, «purtroppo, si è avuta ampia conferma in questi ultimi giorni che il clima di livore, volgarità, sotterfugio, disfattismo, disprezzo delle regole, ansia da poltrona, del quale era intriso questo partito, è lungi dall’essere superato dalla vittoria elettorale, lungi da potersi ricomporre in un progetto attrattivo per il futuro della nostra comunità».
Melucci fa notare che non sarebbe stato rispettato il «richiamo all’unità» predicato qualche settimana fa da Matteo Renzi, che avrebbe pure informato della situazione: «Sbarrare la strada con mezzi squallidi alle nuove energie - prosegue Melucci nella nota - non può raccogliere il suo e soprattutto il mio favore. Quella che attraverso questo congresso poteva rappresentare una manna dal cielo per il Pd jonico è stata avvertita come uno spauracchio da una classe dirigente che ha sin qui fallito su tutta la linea e che ha avuto l’unico risultato di allontanare le persone dal partito». 
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