Patto su Tempa Rossa: Energia green e Università, strategia in cinque punti

Patto su Tempa Rossa: Energia green e Università, strategia in cinque punti
di Alessio PIGNATELLI
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Venerdì 20 Aprile 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 06:56
Progetti di miglioramento della sicurezza del trasporto marittimo, fornitura di energia elettrica verde, finanziamento di corsi nel settore dell’educazione e della formazione universitaria- in particolare nel campo della sicurezza, della tutela ambientale e dell’efficienza energetica - inserimento in percorsi professionali di giovani economicamente svantaggiati. Sono solo alcuni punti del protocollo d’intesa firmato tra il Comune di Taranto, la joint venture di Tempa Rossa ed Eni. Dopo anni di polemiche e intoppi burocratici e politici, quella che il sindaco Melucci ha ribattezzato la “politica dello struzzo”, si arriva a un punto comune.
È stata siglata ieri l’intesa a Palazzo di Città a corredo di “Tempa Rossa”, un progetto (ne parliamo diffusamente a parte ndc) che consiste nello sviluppo dell’omonimo Centro Olio ubicato in Basilicata in località Corleto Perticara: il greggio verrà estratto, trattato e quindi inviato alla Raffineria di Taranto, mediante il già esistente oleodotto Val d’Agri - Taranto per lo stoccaggio e la spedizione via mare. Il primo cittadino Rinaldo Melucci ha fatto gli onori di casa, presenti poi gli ingegneri Bernardo Casa (Eni) e François Rafin (Total) e Motohiko Aburaki e Marco Brun, rappresentanti di Mitsui e Shell.
Questo protocollo è bene specificare che va al di là delle compensazioni economiche previste già dalla legge. L’accordo si basa su azioni e interventi aggiuntivi per il territorio non solo necessariamente di carattere economico. Sono cinque gli articoli del protocollo che spaziano da interventi di riequilibrio ambientale e per lo sviluppo sostenibile alla cooperazione economica e sociale. Nello specifico: presenze strutturali sul territorio; progetti di miglioramento della sicurezza del trasporto marittimo; fornitura di energia elettrica verde; progetti nel settore dell’educazione e della formazione, in particolare nel campo della sicurezza, della tutela ambientale e della efficienza energetica; inserimento in percorsi professionali di giovani economicamente svantaggiati; coinvolgimento delle istituzioni culturali e di formazione della città; promozione della imprenditorialità, del porto e di eventi culturali e ricreativi.
 
«Da amministratore mi rammarico che in passato si è scelto di non scegliere - ha esordito Melucci - non approviamo la politica dello struzzo. È stato un percorso tribolato anche per come è stato raccontato: qui si parla di logistica, non di altro, non di situazioni che possono danneggiare. Abbiamo registrato un quadro collaborativo: questi signori non sono pirati o inquinatori. Chiuso e approvato il progetto, se ne potevano infischiare: hanno invece voluto contribuire allo sviluppo del territorio».
Il protocollo dimostra, secondo il sindaco, «non solo la volontà di fare business. È limitato definire queste misure compensazioni o mitigazioni. È un matrimonio tra industria e città, non è lasciare obolo. Entro il 2018 ci sarà il primo disciplinare: si possono fare tante cose per la mobilità, per il contenimento di emissioni nel servizio pubblico». Per il sindaco, quindi, è ora di mettersi «alle spalle l’epoca delle lagnanze, non è più vantaggioso: questa è la logica del protocollo».
François Rafin, amministratore delegato Total E&P Italia dal marzo 2015, ha ripercorso brevemente Tempa Rossa, «il progetto più verificato al mondo», annunciando che sarà aperta una sede a Taranto per gestire i navigli: «Ci sono tutte le garanzie per un bel futuro e saremo riconoscenti per questa città che ci ospita».
A chiudere i lavori, il direttore industriale di Eni, Bernardo Casa: «La raffineria è autorizzata a lavorare 5 milioni di tonnellate l’anno e non ci sarà una variazione di capacità. Stoccheremo e lavoreremo quel poco che arriverà: all’inizio arriveranno circa 10mila barili al giorno. Il progetto era stato già migliorato, le emissioni diffuse si ridurranno. Rimarremo all’interno dell’autorizzazione integrata ambientale, non ci saranno incrementi emissivi. All’inizio arriveranno circa 10mila barili al giorno. Abbiamo ragionato in un’ottica di comunità altrimenti questo progetto non sarebbe andato avanti. Il sindaco ha ritenuto giustamente di coinvolgerci in un progetto di condivisione».
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