Una riunione fiume di circa 8 ore, tra ristrette sindacali e plenaria, ieri per la trattativa vincolante tra Fiom, Fim, Uilm, Usb e Ugl e Am InvestCo. A mediare, come sempre, la viceministro Teresa Bellanova. È ancora presto per parlare di numeri di esuberi o piano industriale e ambientale. Al momento, la trattativa verte sui nodi legati alla parte economica del contratto di assunzione, struttura salariale e secondo livello aziendale. La proposta di ArcelorMittal, a capo della cordata che si è aggiudicata la gara per rilevare gli asset di Ilva, rispetto al secondo livello prevede la rimodulazione della contrattazione aziendale e del Pdr (Premio di risultato) inserendo nuovi indici di parametrizzazione.
Si tratta di argomenti molto tecnici e un esempio concreto può aiutare a comprendere la diatriba tra sindacati e azienda. Fino a ora, il Pdr è stato legato alle aree dello stabilimento. La multinazionale vorrebbe modificare innanzitutto questa impostazione collegando il conseguimento del Pdr a tutto il gruppo. Inserendo - e qui c’è lo scontro ulteriore con i sindacati - anche alcune percentuali per il raggiungimento dello stesso. Nello specifico, le cinque voci per il raggiungimento del premio di risultato sarebbero così modulate: sicurezza “indici di frequenza” 30%, spedizioni 25%, produttività 25%, qualità 10% e servizi al cliente 10%. Ma il premio sarebbe riconosciuto solo all’ottenimento di alcuni risultati combinati: cioè se si raggiungesse il 90% di quei parametri, verrebbe riconosciuto il 50% del Pdr. Solo il raggiungimento del 100% di quei parametri, infine, garantirebbe il pagamento per intero del Pdr.
Per quanto riguarda la fase di discontinuità, i sindacati hanno ribadito che deve riguardare solo l’aspetto formale e non di sostanza non accettando un doppio regime peggiorativo per i più giovani neoassunti. Mentre per quanto riguarda la contrattualistica aziendale, ritengono inaccettabile quanto proposto dall’azienda: per le organizzazioni sindacali è necessario allo stato attuale lasciare inalterata la struttura del secondo livello, confermando gli accodi esistenti, aprendo solo successivamente in sede aziendale un’eventuale fase di discussione.
Nel secondo round che ci sarà oggi, nella Sala degli Arazzi al Mise