Un incarico da 20.000 euro per far crescere la discarica. Un'altra persona indagata

Una discarica
Una discarica
di Francesco CASULA
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Venerdì 22 Marzo 2019, 09:11
Si allunga la lista degli indagati nell'inchiesta «T-Rex» che ha portato in carcere l'ex presidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano. Dalle carte dell'inchiesta infatti, emerge che il procuratore aggiunto Maurizio Carbone e il sostituto Enrico Bruschi che coordinano il lavoro dei finanzieri, hanno iscritto nel registro degli indagati anche un nuovo nome collegato alle mire espansionistiche di Tamburrano sulla discarica Torre Caprarica.
Per l'accusa, dopo aver nominato un nuovo comitato tecnico scientifico che ha ribalto il «no» all'ampliamento della discarica di Grottaglie, Tamburrano avrebbe anche gettato le basi per nuove forme di collaborazione illecita con gli altri sodali dei quali tre sono finiti in carcere e altri tre sono costretti ai domiciliari.
Durante una cena in un ristorante di Bari, infatti, Tamburrano invita l'imprenditore Roberto Venuti, anche lui finito in carcere, ad acquistare un terreno limitrofo alla discarica garantendo il suo intervento per rimuovere il vincolo idrogeologico e avviare il business dei rifiuti anche in quel «buco». Ma come? Per Tamburrano la vicenda è semplice: «la compriamo... io c'ho anche quello che può togliere il vincolo sulla vincolistica me la vedo io gli do l'incarico a quella là () e vedi che qua prenditi l'incarico ti do 20mila euro toglimi il vincolo hai capì?». Per il giudice Vilma Gilli anche l'utilizzo della prima persona plurale è un segno emblematico del legame tra il politico e gli imprenditori. E infatti pochi giorni dopo l'ex presidente della Provincia si attiva e contatta una persona e le chiede un appuntamento. A distanza di pochi giorni, i due si incontrano e Tamburrano le affida l'incarico senza troppi giri di parole: «ci sono degli amici che hanno bisogno di togliere il vincolo. Studiati questa pratica». La donna secondo gli inquirenti comprende la portata della richiesta e avanza le proprie richieste. Per la procura è un reato: l'ipotesi è di tentato peculato da cui l'ex sindaco di Massafra e il suo contatto dovranno rispondere.
La vicenda, come accennato, emerge nel corso della cena in quel locale di Bari in cui a tavola si accomodarono in quattro. I due imprenditori Roberto Venuti e Pasquale Lonoce, l'ex presidente della Provincia Martino Tamburrano, tutti finiti in carcere, e un luogotenente dei carabinieri finito sul registro degli indagati. Era il 5 aprile dello scorso anno e proprio quella mattina la Provincia guidata da Tamburrano aveva acceso il semafro verde all'ampliamento della discarica di Torre Caprica, via libera per il quale sarebbe stato messo in moto il valzer di mazzette fotografato dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza. Quella sera a cena si festeggiava proprio quel risultato, senza sapere che i segugi delle Fiamme Gialle erano in ascolto. E così dai discorsi intercettati è emerso quel progetto che, nelle intenzioni, sarebbe dovuto sfociare in un ulteriore allargamento di quella discarica. Un disegno in cui il primo passo era quello che prevedeva l'acquisto di quel terreno attiguo al sito, che aveva un ostacolo da superare ovvero un vincolo idrogeologico. Una difficoltà per la quale, a quanto pare era già pronta la ricetta. Ovvero quell'incarico da 20.000 euro da affidare ad una persona fidata. La stessa sulla quale si sono accesi i riflettori della procura. Un nome ancora coperto ma che balena nelle carte dell'inchiesta. E non è l'unico. Sono molteplici, infatti, le circostanze e i nominativi che pullulano dalla lettura degli atti, fornendo inevitabilmente più di uno spunto investigativo. Dettagli e ruoli ancora da chiarire che, nei casi ragionevolmente più scottanti, sono rimasti coperti dagli omissis. Una sfilza di tagli voluti dagli inquirenti dai quali potrebbero spuntare altre sviluppi dell'inchiesta T-Rex.
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