Viaggi-bluff nell’agenzia:
condannati titolare e due dipendenti

Viaggi-bluff nell’agenzia: condannati titolare e due dipendenti
di Lino CAMPICELLI
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Martedì 20 Marzo 2018, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 09:56
Ancora vacanze-bluff nel mirino: dopo quelle nelle ville di Gallipoli, i cui soggiorni erano stati venduti da alcuni privati che non avevano alcuna disponibilità degli immobili, un’altra presunta truffa è arrivata allo snodo.
Tre le condanne inflitte dal tribunale (collegio presieduto dalla dottoressa Alessandra Romano).
Questa volta, la stangata del collegio si è abbattuta sulla titolare dell’ex agenzia di viaggi “Iter” di Talsano, Maria Annunziata Clementi, pulsanese di 65 anni, e su un paio di familiari che le avrebbero fatto da sponda nei presunti illeciti.
L’accusa è di aver raggirato trentacinque clienti, desiderosi di passare un periodo di vacanza in Italia e all’estero. Sono trentacinque, infatti, le persone che avevano presentato denuncia alla magistratura tarantina, lamentando il fatto di aver pagato caparre, o addirittura interi soggiorni, senza aver visitato nessuno dei posti ambiti. I soggiorni e i voli prenotati dai trentacinque clienti, infatti, erano fittizi.
Secondo l’accusa sostenuta dal sostituto procuratore della Repubblica di Taranto dottoressa Lucia Isceri (nel riquadro a destra), infatti, la titolare di quell’agenzia di viaggi avrebbe incassato il denaro senza poi preoccuparsi di garantire ai clienti nè i soggiorni-vacanze promessi nei vari pacchetti offerti a prezzi convenienti, nè i voli necessari per raggiungere le località prescelte dai “vacanzieri”.
In sostanza, tutti gli ingaggi effettuati in quell’agenzia si sarebbero rivelati un vero e proprio bluff, secondo quanto risultato al pubblico ministero inquirente dall’attività investigativa delegata alla polizia giudiziaria.
I veri e propri “pacchi” ai clienti sarebbero stati rifilati in un periodo compreso fra il febbraio e il novembre del 2011. Periodo, questo, in cui l’attività dell’agenzia di viaggi aveva fatto registrare una impennata di prenotazioni. L’agenzia, infatti, secondo l’accusa, avrebbe offerto ai clienti soggiorni a prezzi scontati, oppure sconti sul pagamento anticipato.
 
Le formule convenienti ai clienti avevano, appunto, catturato l’attenzione di trentacinque persone che, autonomamente, a coppie o in gruppi, avevano riversato nelle casse dell’agenzia una cifra vicina ai 40mila euro. A tanto, infatti, ammonta il dettaglio complessivo dei presunti raggiri denunciati dalle trentacinque persone che, nel corso delle indagini, avevano depositato agli atti le ricevute dei pagamenti effettuati.
A conclusione dell’istruttoria, la dottoressa Isceri aveva poi chiesto e ottenuto per la Clementi, per Valentino De Filippis di 70 anni e per Dario De Filippis di 40, il processo con due contestazioni principali: associazione per delinquere finalizzata alle truffe, e truffa aggravata in concorso.
Al termine del processo, in cui numerose vittime si sono costituite parte civile attraverso gli avvocati Armando De Leonardo e Andrea Menga, il tribunale ha condannato la Clementi e Valentino De Filippis a 4 anni, sette mesi e 15 giorni ciascuno. Una pena minore (a due anni, sette mesi e 15 giorni) è stata inflitta a carico di Dario De Filippis, ritenuto partecipe e non promotore della presunta associazione.
I giudici hanno condannato gli imputati a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva nei confronti di sette vittime, e a risarcire tutti i raggirati attraverso separato giudizio.
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