Donare la voce per dare la parola ai malati di Sla

Donare la voce per dare la parola ai malati di Sla
di Francesco Bisozzi
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Mercoledì 15 Febbraio 2023, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 07:48

Regalare la propria voce alle persone affette da Sclerosi laterale amiotrofica, per dare loro la possibilità di comunicare con una voce artificiale ”umana” grazie all’AI.

Da ora è possibile con il progetto “Voice for purpose - Diamo voce alla Sla”, che vede coinvolte Translated, l’Università Campus Bio-Medico di Roma, i Centri Clinici NeMO, Nemo Lab e Dream On.

Nata da un’intuizione dell’attore e doppiatore Pino Insegno, l’iniziativa dà vita a una sorta di banca delle voci, alla quale possono attingere le persone con disabilità vocali. Le persone che hanno perso il proprio eloquio possono scegliere una voce espressiva fra tutte quelle donate. Non solo. Chi ancora conserva la capacità di parlare può “salvare” la propria voce, registrandola, in questo speciale caveau digitale. Così in futuro nessuno sarà più costretto a parlare con una voce metallica in caso di bisogno. Ad oggi sono già 250 le voci donate. Durante la creazione del proprio profilo sulla piattaforma “Voice For Purpose” viene richiesto al donatore di effettuare la registrazione della propria voce leggendo un breve messaggio. Il donatore viene poi contattato una volta che una persona che ha necessità di acquisire una sintesi vocale seleziona la sua voce. Attualmente, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico contano circa 1.000 ricoveri l’anno per Sla e 1500 visite ambulatoriali.

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