Boncuri, accoglienza in ritardo: campo ancora chiuso. La denuncia della Cgil

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Boncuri, accoglienza in ritardo: campo ancora chiuso. «Anche quest'anno, nonostante gli sforzi compiuti dal tavolo prefettizio - spiega Monica Accogli, segretaria generale della Flai Cgil Lecce - la macchina dell'accoglienza è partita purtroppo in ritardo. Eppure la campagna di raccolta ortofrutticola è cominciata da settimane. Già in Prefettura avevamo fatto presente all'assessore del Comune di Nardò, che garantiva l'apertura entro il 20 giugno, che eravamo in forte ritardo. Oggi abbiamo visto operai dentro al campo che stavano lavorando per aprire prima possibile. Speriamo che si possa inaugurare il campo entro il fine settimana o al massimo lunedì. Una volta aperto il campo, la Flai Cgil fornirà assistenza previdenziale, fiscale, legale e sindacale ai lavoratori almeno una volta alla settimana».

Le storie

Tra i tanti braccianti presenti a Nardò, ci sono Mohamed e Karim, di 52 e 42 anni, entrambi provenienti dalla Tunisia. Mohamed (il 42enne) ha appena finito di lavorare in provincia di Catania; Karim invece ha lavorato in provincia di Foggia e, prima di arrivare a Boncuri, anche alla raccolta delle ciliegie di Turi (che secondo lui a causa del maltempo non è andata molto bene). Entrambi hanno un permesso di soggiorno illimitato.

Mohamed lavora insieme ad altri 9 colleghi alla raccolta di angurie, aspettando di iniziare la raccolta pomodori. Generalmente viene pagato 7.50 euro all’ora. La giornata di lavoro comincia alle 5 e termina quasi al tramonto (con mezz’ora di pausa pranzo e il datore di lavoro che fornisce loro solo acqua). Secondo quanto appurato dalla Cgil «si lavora alle angurie anche per 14 o 15 ore al giorno con contratto di lavoro a tempo determinato ed una forma di pagamento diciamo "forfettaria": la squadra di 10 lavoratori ha il compito di raccogliere angurie che riempiano tra i 4 ed i 5 cassoni al giorno: per quel determinato obiettivo il datore di lavoro paga una cifra anche superiore ai 1.000 euro da dividere poi per i 10 lavoratori della squadra (parliamo di cassoni da 240 quintali l'uno)».

Non è ancora stata emanata l’ordinanza che vieta il lavoro nei campi dalle 12.30 alle 16 in estate. E comunque i migranti raccontano che negli anni passati, spesso e volentieri, nonostante l’ordinanza, comunque continuavano a lavorare. Il trasporto è quello classico, si muovono in macchine o mini bus e raggiungono i campi già nelle prime ore del mattino. 

«Ci dicevano - sottolineano dalla Cgil - della presenza di almeno 100 braccianti nei pressi di Boncuri. Di condizioni di "soggiorno" ai limiti della dignità. Di tantissime persone che hanno trovato riparo tra vecchi casolari e la stazione».