Portogallo contro Usa. Non è una sfida sportiva. Ma è comunque un confronto tra due Paesi con tassi di vaccinazione diversi. Il primo ha oltre il 90% di persone coperte, gli Stati Uniti il 62%. Questa differenza, secondo il ricercatore americano Eric Topol, porta gli ospedali portoghesi a reggere l'urto della pandemia, soprattutto in tempo di variante Omicron, mentre quelli Usa iniziano ad andare in sofferenza.
Omicron e la barriera del Portogallo
In Portogallo - secondo il ricercatore - i casi di Covid-19 aumentino in modo significativo.
Successivamente, il ricercatore si è soffermato anche sui dati dei ricoveri per i pazienti con covid-19. In questo caso Topol ha voluto confrontare la situazione negli Stati Uniti e in Portogallo. Nel primo Paese, con il 62% della popolazione totale vaccinata e il 21% della popolazione con dose di richiamo, ha un tasso di ospedalizzazione molto alto. Tuttavia, se prendiamo in considerazione i dati vaccinali per il Portogallo, con il 90% della popolazione con il regime completo e il 34% dei cittadini con la dose di richiamo , è riuscito a contenere meglio la variante omicron, sia nel numero di decessi che il numero dei ricoveri.
Decessi e ricoveri
Lo studio di Topol mostra che i vaccinati contro il covid-19 sono in grado di resistere meglio alla variante omicron rispetto a quelli con tassi di vaccinazione inferiori. Anche se è vero che il numero dei contagi è ancora molto alto, l'efficacia dei vaccini a livello generale si vede nel numero dei decessi e nel numero dei ricoveri.
L'Oms: iniziamo a vedere la fine
Intanto lunedì l'inviato speciale dell'Organizzazione mondiale della sanità su COVID-19 ha detto che c'è una "fine in vista" per la pandemia. Tuttavia ha avvertito che i prossimi tre mesi saranno molto difficili a causa della diffusione della variante Omicron. “Stiamo correndo una maratona, non siamo alla fine, ma possiamo iniziare a vederla. E prima di giungere al traguardo ci saranno alcuni dossi da superare", ha detto il dottor David Nabarro a Sky News.