Il neo presidente dell'Amiu: «Raccolta rifiuti porta a porta a Japigia
e San Pasquale entro l’anno. Ma serve cambio culturale»

Antonella Lomoro, presidente di Amiu
Antonella Lomoro, presidente di Amiu
di Elga MONTANI
5 Minuti di Lettura
Venerdì 26 Aprile 2024, 05:00

Antonella Lomoro è la prima presidente donna di Amiu. Succede a Paolo Pate, dopo le sue dimissioni a causa di un rinvio a giudizio. Sono diverse le sfide che la attendono, da una raccolta differenziata che stenta a decollare a un porta a porta da dover estendere per circa mezza città ancora. Nelle sue parole il lavoro che Amiu dovrà fare per Bari e i traguardi da raggiungere.

Lei è la prima presidente donna di Amiu Puglia, sente il peso di questa “responsabilità”?

«Sicuramente si tratta di un valore aggiunto a un impegno già di per sé molto importante e che avverto con grande senso di responsabilità.

Stiamo assistendo a un cambiamento culturale significativo nella battaglia per la parità di genere e io stessa noto grandi differenze rispetto all’inizio della mia carriera. Credo che questa inversione di tendenza sia necessaria, tuttavia non penso che il genere sia dirimente quando si tratta di valutare il valore di una professionalità».

Quali crede che saranno i primi problemi a cui dovrà dedicarsi come nuovo presidente?

«Più che di problemi, preferisco parlare di sfide e il mio impegno sarà certamente nel segno della continuità di un lavoro iniziato da tempo e del quale io stessa sono stata protagonista in consiglio di amministrazione. Bari e Foggia sono città complesse, che necessitano di attenzioni specifiche e dedicate, che è poi l’impegno quotidiano dell’azienda. A Bari, all’inizio di quest’anno abbiamo allargato il porta a porta sull’intero territorio del IV Municipio e in una parte del II ovvero la zona di Picone denominata Quartierino. Contiamo, entro la fine di quest’anno, di estendere il servizio anche alla cosiddetta fascia esterna ovvero San Pasquale, Japigia e Torre a mare. A Foggia abbiamo da poco avviato un’altra sfida molto importante, legata alla raccolta porta a porta per le utenze non domestiche».

Negli ultimi anni a Bari si è lavorato molto per aumentare la raccolta differenziata porta a porta, ma nonostante questo le percentuali di raccolta differenziata sono ancora lontane dal 65%. Secondo lei come mai?

«Come ha ricordato, il nostro obiettivo è arrivare, entro il 2026, al 65% di raccolta differenziata. Sono certa che la strada intrapresa sia quella giusta. L’ampliamento del porta a porta, l’apertura del nuovo Ccr di via Martin Luther King e i centri mobili, recentemente passati da tre a quattro, ci aiuteranno a crescere. Certamente si tratta anche di un discorso culturale, per questo siamo molto impegnati e concentrati su questo aspetto. Il nostro obiettivo sarà offrire un servizio sempre più efficiente ed efficace, offrire tutti gli strumenti alla città e ai suoi abitanti per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata, ma abbiamo bisogno della partecipazione di tutti, cittadini compresi. Sono i principali attori di questo processo, senza la loro collaborazione tutti i nostri sforzi rischiano di essere vanificati».

Il piano per Bari prevede, in alcuni quartieri, di realizzare nel prossimo futuro la differenziata con aree ecologiche intelligenti interrate e no. Ci sono tempistiche in merito a questi progetti? In che modo sarà possibile abituare i cittadini a queste novità?

«Anche in questo caso si tratta di un discorso principalmente culturale. I nuovi cassonetti intelligenti saranno urbanisticamente integrati e molto performanti. Sono interventi programmati e attuabili con i finanziamenti richiesti. Speriamo di riuscire a realizzare le nuove isole ecologiche al più presto, nel frattempo, chiedo ai cittadini baresi di impegnarsi nella differenziata. Una differenziata fatta correttamente, seguendo le regole, è un valore aggiunto per tutti noi. Già solo capire questo sarebbe un grande passo in avanti».

Una delle lotte che da sempre esiste in città è quella contro l’abbandono indiscriminato di rifiuti, parlo ad esempio degli ingombranti. Come sta andando da questo punto di vista? Considerando che, purtroppo, si vedono ancora troppi rifiuti in strada e in “discariche improvvisate”.

«Prima parlavo di questione culturale e l’odioso fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è strettamente connesso a questo concetto. Amiu fornisce un servizio di recupero degli ingombranti gratuito, nei pressi del proprio civico di residenza. Si deve solo fissare un appuntamento chiamando il numero verde 800011558, che è gratuito e raggiungibile sia da telefono fisso che da cellulare, oppure compilando il modulo on line. Basti pensare che, nel solo 2023, il numero verde ha elaborato ben 18.652 prenotazioni per il ritiro degli ingombranti, eppure c’è chi, per motivi incomprensibili, si ostina a lasciarli abusivamente per strada, mancando di rispetto alla città e ai cittadini. Abbiamo anche un servizio a pagamento, che prevede il ritiro degli ingombranti al piano. Certamente occorre fare una comunicazione più capillare per informare i cittadini. Abbiamo ampliato la capacità dei mezzi che vengono impegnati per i ritiri programmati ma, se i nostri operatori devono anche fare tanti interventi non previsti per il recupero degli ingombranti abusivi, è difficile poter assicurare il servizio con determinati standard. Per questo chiediamo la collaborazione dei cittadini e l’impegno a seguire le regole».

© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA