Abusi sulla figlia minorenne: indagini chiuse sul padre

Abusi sulla figlia minorenne: indagini chiuse sul padre
di Alfonso SPAGNULO
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Sabato 27 Aprile 2024, 21:55 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 18:11

L’accusa è la peggiore per un padre: violenza sessuale ai danni della figlia minorenne. Lui, fasanese, inizialmente era indagato per aver avuto attenzioni che nulla, ma proprio nulla, hanno di paterno nei confronti della figlia che all’epoca dei fatti aveva 12 anni e oggi ne ha 13. Dall’incidente probatorio, disposto dal magistrato titolare del fascicolo, il sostituto procuratore della Repubblica di Brindisi Giovanni Marino, è emersa una novità agghiacciante: l’uomo avrebbe avuto con la figlia dodicenne rapporti sessuali completi. È stata la ragazzina a confidarlo, durante l’audizione protetta, dinanzi allo psicologo che il pm ha nominato proprio consulente.

Cosa è successo

Alla luce di questo le contestazioni mosse dal pubblico ministero all'uomo, raggiunto dall’avviso di conclusione indagini, potrebbero ulteriormente aggravarsi. Le violenze si sarebbero consumate nell’ambiente in cui la ragazzina avrebbe dovuto sentirsi più al sicuro: la casa dove vive. Come la vicenda sia arrivata all’attenzione delle forze dell’ordine e della Procura non è dato saperlo: probabilmente qualcuno è venuto a conoscenza del terribile dramma che l’adolescente stava vivendo e ha denunciato il tutto. Una cosa è certa: quelli per cui la magistratura inquirente indaga sono fatti gravissimi.

Ragion per cui l’intera indagine è avvolta nel riserbo più assoluto anche per tutelare la minorenne. Se non fosse stato per il fatto che nelle settimane scorse il pm ha fatto notificare all’indagato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, dell’intera inchiesta non si sarebbe saputo nulla.

Si parla di Codice Rosso poiché prevede che denunce e indagini riguardanti i casi di violenza contro i minori siano gestiti con urgenza e dunque in tempi brevi e celeri, in considerazione dell’allarme sociale e della tragicità degli esiti di tali forme di violenza.

Proceduralmente la polizia giudiziaria, acquisita la notizia di reato, provvede a riferire immediatamente al pubblico ministero, anche in forma orale. Assume estrema importanza nella tutela dei minori vittime di violenza. Le conseguenze generate da questo tipo di maltrattamento possono manifestarsi a livello fisico, emotivo, cognitivo e socio-relazionale, compromettendo lo sviluppo psicofisico individuale del minore e i suoi rapporti interpersonali. Aver subito atti di violenza può comportare dei cambiamenti nell’equilibrio psichico e fisico. Un’altra delle conseguenze frequentemente osservata a lungo termine riguarda la reiterazione dei comportamenti violenti osservati durante l’infanzia nelle relazioni intime vissute in età adulta. Infine trovarsi all’interno di contesti violenti fa sì che il bambino sviluppi paura costante, ansia, senso di impotenza e incapacità di reagire.

D’altro canto potrebbe succedere anche che il bambino pensi che la violenza sia l’unica strada possibile da seguire e dunque può tendere a ripetere i comportamenti violenti. Per questo dopo la segnalazione dei presunti abusi sessuali sulla 12enne da parte del padre l’indagine è stata immediatamente avviata e si è conclusa a strettissimo giro di tempo.

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