Delibera sul Gay Pride, al momento della votazione due assessori lasciano l'aula. Scoppia la bufera

Delibera sul Gay Pride, al momento della votazione due assessori lasciano l'aula. Scoppia la bufera
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 16:43 - Ultimo aggiornamento: 17:48

Gay Pride, a Palazzo di Città a Brindisi infuria la polemica all'atto di firmare la delibera alla manifestazione regionale. A puntare il dito contro la giunta guidata dal sindaco Pino Marchionna il Pd. «Esprimiamo profonda condanna nei confronti del comportamento della delegazione di Fratelli d'Italia che ha deciso di abbandonare la giunta comunale all'atto di firmare la delibera per la compartecipazione del Comune di Brindisi alle manifestazioni del Gay Pride».

La nota

Lo dichiarano in una nota i rappresentanti del Pd di Brindisi dopo che questa mattina i due componenti della giunta di centrodestra del sindaco Pino Marchionna in quota a Fratelli D'Italia (il vicesindaco Massimiliano Oggiano e l'assessore ai servizi sociali Antonio Pisanelli) si sarebbero assentanti nel momento di votare la delibera con cui il Comune concedeva un contributo in favore dell'evento regionale del Gay pride 2024. La delibera è stata comunque approvata dalla giunta. «La decisione di Fratelli d'Italia di abbandonare la giunta - si legge nella nota - dimostra una totale mancanza di sensibilità e di impegno verso la promozione dei valori di inclusione e rispetto delle differenze, valori fondamentali su cui dovrebbe basarsi ogni azione politica». Secondo i dem brindisini, «ancora più grave è la circostanza che tra chi ha deciso di abiurare la delibera vi sia anche l'assessore ai servizi sociali». Il Pd reputa «moralmente incompatibile la figura dell'assessore Pisanelli con il ruolo che ricopre ed il sindaco Marchionna non può non tenerne conto». Polemiche giungono anche dal consigliere comunale Roberto Quarta, eletto nella lista di Fratelli d'Italia, ma da tempo in rotta con i vertici cittadini e provinciali, che hanno anche avanzato richiesta di espulsione per lui dal partito. «L'opposizione a tale evento - scrive Quarta - non solo va contro questi principi universali di rispetto per la diversità ma ignora anche l'importanza di costruire una società che accoglie tutti i suoi cittadini senza distinzioni».

L'intervento

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente provinciale nonché consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Luigi Caroli.  «Capisco che i colleghi dell’opposizione, e in modo particolare del PD, siano a corto di argomenti ma fare un processo alle intenzioni è davvero il colmo. - afferma Caroli - Oggi la giunta guidata da Marchionna ha deliberato di sostenere economicamente il Pride regionale con 500 euro, i due assessori di Fratelli d’Italia erano assenti al momento del voto e siccome la pubblica amministrazione si fa esprimendo la propria volontà con il voto favorevole o contrario e quello di astensione, in questo caso va precisato che non è stato dato nessun voto contrario e conoscendo i due esponenti del partito non avrebbero avuto nessuna difficoltà a esprimerlo se si fosse trattato di un fatto ideologico.

Ma è evidente che il PD non potendo attaccare il buon governo di Brindisi su altri argomenti cavalca le ‘chiacchiere’».

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